Sabato 20 Aprile 2024

Quella ’Dolce Vita’ di Atelier Emé tra pizzi e ricami

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di Eva Desiderio

Da un anno lavora con energia ed entusiasmo e a fine settembre ha presentato la prima collezione Atelier Emè che porta la sua firma e il suo talento. Silvia Falconi, direttrice creativa del marchio di abiti da sposa del Gruppo Calzedonia che fa capo al fondatore e presidente Sandro Veronesi, ha disegnato per l’evento del 29 settembre a Verona, nell’Auditorium Calzedonia trasformato in elegante piazza-giardino, una collezione completa, giovane e sontuosa, con 11 abiti esclusivi dall’impronta couture che raccontano come questa stilista di soli 25 anni abbia già le idee molto chiare.

"Mi sono laureata in Economia alla Cattolica a Milano – racconta Silvia Falconi – ma fin da piccola ho avuto una grande passione per la moda. Cominciando a vestire le bambole e guardando sempre intorno a me a come si vestivano le donne. Per questo dopo la laurea ho frequentato il master in fashion design dell’Istituto Marangoni. Ed eccomi qua pronta alle sfide future per Atelier Emè". Nella sua storia sempre l’attenzione al lavoro artigianale, all’ingegno nelle mani delle sarte, con l’esempio di un piccolo atelier in provincia di Brescia che ha frequentato e continua a frequentare. "So cucire, ne capisco di taglio e rifiniture", continua Silvia orgogliosa di aver frequentato anche corsi da modellista. Una giovane che ha la chance di lavorare in gruppo che ha un fatturato 2,5 miliardi di euro nel 2021, che continua a crescere, che punta sulla vera sartorialità per le collezioni da sposa e da cerimonia e che vanta 60 anni di tradizione e ricerca. Nella sua sede di Castiglion delle Stiviere lavorano 130 persone in gran parte donne e sarte.

"Il mio concetto di moda per la sposa si fonda sul fatto che quando una donna indossa un abito debba sentirsi bella. Per questo scelgo sempre materiali nobili – illustra la direttrice creativa – pizzi e ricami pregiati, con tanti effetti glitter, con tanti decori di critalli. Poi in collezione ho aggiunto anche materiali stretch come il crespo che aiutano a sentirsi meglio nell’abito più importante e speciale. Per me l’estetica è anche sostanza di prodotto". Nell’ultima collezione che ha sfilato a Verona ci sono scarpe, cinture, cerchietti, acconciature, veli sempe coordinati all’abito. Il procedimento di vendita prevede la visita in boutique da parte della futura sposa, la scelta del modello tra quelli in campionario, la realizzazione su misura, le prove e le eventuali modifiche. "Tutte devono sentirsi principesse per un giorno", dice Silvia Falconi.

Atelier Emé presenta le sue linee due volte l’anno: a febbraio gli abiti da cerimonia, a settembre quelli da sposa. Con la ripresa dei matrimoni dopo le chiusure e i divieti del Covid il settore è in grande fermento e l’azienda del Gruppo Calzedonia sta lavorando molto anche per abiti da damigelle e madri e sorelle delle spose. "Anche per le seconde nozze le donne non vogliono rinunciare a niente, il romanticismo non ha età e l’abito bianco resta il sogno di tutte", racconta Silvia con il "bianco che vince sempre ed è presente in ogni tonalità al 95% del prodotto. Va molto anche il nude, il rosa cipriato, ma non le fantasie". Nella sfilata del 29 settembre scorso il defilè di Atelier Emè si ispirava alle atmosfere della Dolce Vita, con abbondanza di bouquet di fiori, e l’omaggio a storie d’amore del passato come quelle di Jacqueline Kennedy Onassis o Grace Kelly.

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