Venerdì 19 Aprile 2024

QUEL SOGNO IRRIPETIBILE CHIAMATO AQUISGRANA

di Umberto Martuscelli

Aquisgrana, Germania. Un nome e un luogo che per il mondo dello sport equestre significano una sola cosa: il concorso ippico internazionale più importante del mondo. Un evento al quale tutti i cavalieri sognano di poter partecipare almeno una volta nella vita… figuriamoci addirittura vincere! Sì: una vittoria ad Aquisgrana – Aachen in tedesco, Aix-la-Chapelle in francese – vale quasi quanto quella di una medaglia in un campionato internazionale. Chiunque possa esibire nel proprio curriculum un successo ad Aquisgrana è un atleta che va oltre, ben oltre l’ordinario. Ma non solo in salto ostacoli, no: perché quello di Aquisgrana secondo la categorizzazione della Fei (la Federazione Equestre Internazionale) è un Chio, vale a dire un evento che riunisce i concorsi ippici internazionali ufficiali – quelli che mettono in calendario anche la Coppa delle Nazioni, cioè la gara riservata alle squadre nazionali – di più specialità: nel caso specifico salto ostacoli, completo, dressage, attacchi e volteggio.

Tutto nasce un certo giorno del 1898, quando alcuni gentiluomini di campagna, piccoli industriali, proprietari terrieri, commercianti di bestiame e anche istruttori di equitazione si ritrovano per l’appunto ad Aquisgrana per dare vita a una associazione che come obiettivo abbia quello di organizzare momenti di svago e divertimento. Questo piccolo gruppo è dunque formato da personaggi di estrazione piuttosto eterogenea, tuttavia accomunati da una passione condivisa: quella per i cavalli. E quindi il loro svago e il loro divertimento non possono essere altro che qualcosa di legato per l’appunto ai cavalli, all’ippica e allo sport equestre (per come poteva essere inteso allora): nasce così la Laurensberger Rennverein, associazione destinata a organizzare corse e riunioni a carattere equestre, in breve ribattezzata Aachen Laurensberger Rennverein e dunque (per convenzionale comodità) da tutti conosciuta come Alrv.

Il programma di queste prime riunioni è interamente dedicato alle corse, corse di ogni genere: per purosangue, per cavalli da lavoro, per cavalli da tiro leggero… per ogni genere di equino, insomma. Durante gli anni Venti la Alrv lascia la sede utilizzata dal giorno della nascita e si sposta alla Soers, proprio là dove si trova oggi, e grazie alla maggiore disponibilità di spazio incrementa le proprie attività aggiungendo competizioni di attacchi e di salto ostacoli. La prima riunione internazionale di salto ostacoli vede la luce nel 1927, la prima Coppa delle Nazioni si disputa nel 1929: inizia così la grande epopea del concorso ippico internazionale di salto ostacoli più prestigioso del mondo, la cui storia è solo di poco più giovane di quello di Roma che ha nel 1922 l’anno d’esordio.

Nemmeno i tragici eventi della seconda guerra mondiale (e parliamo della Germania) hanno il potere di arrestare la vita di una manifestazione evidentemente destinata all’eternità: dopo la pausa compresa tra il 1939 e il 1951, ecco riprendere l’evento nel 1952 riguadagnando rapidamente da quel momento agli occhi del mondo dello sport equestre la posizione e la considerazione di un tempo. Con il passare degli anni (e con la crescita di un impianto che diviene un vero e proprio gigantesco stadio dedicato allo sport equestre) al salto ostacoli si aggiungono anche le altre specialità fino a giungere al completamento del programma sportivo così come lo conosciamo oggi.

Grazie alla qualità di impianti che non hanno eguali al mondo, Aquisgrana nel corso del tempo è stata più volte sede di eventi di salto ostacoli di grandissimo prestigio quali il Campionato del Mondo e il Campionato d’Europa, oltre al tradizionale e annuale Chio. Ma che si tratti di un mondiale, o di un europeo, o del ‘normale’ concorso ippico, un momento in particolare si presenta puntuale e regolare: la cerimonia dell’arrivederci. Una cosa che, ancora una volta, non trova riscontro in alcun altro evento al mondo. Una cosa semplice, nella sua costituzione, ma potente nel suo significato e nel suo effetto: tutti gli spettatori – decine di migliaia – l’ultimo giorno del calendario agonistico ricevono un semplicissimo fazzoletto bianco. Perché? Perché al termine dell’ultima gara tutti i partecipanti al concorso in tutte le discipline rientrano su quello sconfinato campo ostacoli per sfilare a cavallo davanti al pubblico e dare per l’appunto l’arrivederci all’edizione dell’anno successivo. E gli spettatori si alzano in piedi agitando il fazzoletto bianco, salutandoli.

È un rito che si ripete di anno in anno: è un momento di intensità emotiva difficile da descrivere, rappresenta e costituisce il senso massimo della condivisione nello sport. Bisogna viverlo, dunque. Almeno una volta. Perché almeno una volta nella vita chiunque ami lo sport equestre deve assistere al concorso ippico internazionale ufficiale di Aquisgrana. Un’esperienza indimenticabile.

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