Quel fragile equilibrio su cui si regge la nostra società

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La famiglia. Nucleo portante e fondante della nostra società, ma anche luogo che nasconde spesso i più nefasti segreti. Ed è proprio un segreto confidato al figlio in punto di morte dallo stimato farmacista Filippo D’Amico la chiave di volta del romanzo d’esordio (ottantenne, ha insegnato per una vita alle elementari) di Nella Frezza che in ’Bugie di famiglia’ (Salani Le Stanze) ambienta la sua narrazione nell’Italia del boom, dell’emigrazione, delle lotte femminili per la loro emancipazione e la difesa di diritti come quello all’aborto, ma anche delle prime avvisaglie del terrorismo.

Antonio, giovane medico meridionale originario di Serente, sta avviando a Roma una brillante carriera e un solido progetto di vita con Eleonora. Una domenica riceve una chiamata dall’ospedale della sua cittadina e al capezzale del padre ferito a morte durante una battuta di caccia scopre ciò che la madre malata non potrà mai sapere, pena un dolore che la farebbe morire, e che nemmeno il fratello dovrà mai scoprire perché l’onore della famiglia non può essere in alcun modo infangato. Lo rivela soltanto a Eleonora ma entrambi ne finiranno vittime...

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