Venerdì 19 Aprile 2024

Quei ragazzi interrotti dal lockdown La cura è il coraggio del cuore

"Ma questi mesi ci hanno cambiati o hanno solo illuminato crepe che ci portavamo dentro?" si chiede Matteo, 17 anni. Molti lo sanno: le “crepe“ interiori illuminate dall’isolamento forzato del lockdown nei più giovani – soprattutto in quelli bloccati nell’esatto momento in cui i rapporti sociali “esterni“ alla famiglia risultano necessari alla creazione della propria identità – sono ferite profonde. Tanto profonde che restano ancora tutte lì – quasi 3 anni dopo – pronte a riaprirsi sempre, e nessuno può dire come e quanto continueranno a tormentare il loro futuro. Nel suo romanzo d’esordio la giornalista di SkyTg24 Ilaria Iacoviello catapulta il lettore in mezzo a un microgruppo di ragazzini: il liceale Matteo (il protagonista), i suoi due migliori amici, la ragazza dei sogni di “Matte“, Lavinia. In sottofondo i compagni di scuola, le famiglie. In primo piano: l’inferno del lockdown. Due settimane forse un anno è il tempo della prima esplosione del Covid in Italia. Leggere il romanzo è come (ri)entrare nelle stanze “più segrete“ di questo gruppo di “ragazzi iterrotti“, fotografati in quei giorni che hanno cambiato loro la vita. I primi entusiasmi per la chiusura della scuola che presto si trasformano nello sconforto del non-senso della Dad, i “trucchi“ per superare le interrogazioni, la disperazione della mancanza del contatto umano con prof, compagni, amici. Le liti, le paure. Le rinascite. L’autrice scava in profondità in queste anime ferite, scegliendo però un registro leggero, la prima persona dal linguaggio giovanil-gergale. E abbracciando la speranza: una soluzione è possibile. Col coraggio del cuore.

Silvia Gigli

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