"Quanta voglia di ricominciare a brillare". Così Armani illumina Parigi

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di Eva Desiderio

"Il Signor Armani non c’è, è uscito!" , scherza Giorgio Armani alla fine della sfilata Armani Privé, ieri sera nell’Ambasciata d’Italia in rue de Varenne, per un defilé di gioia e di luce che fa risplendere l’alta moda a Parigi. "Sì, ho voglia di luce, e chi oggi non ce l’ha dopo quest’ombra che è calata sul mondo", racconta Armani per la seconda volta in Ambasciata dopo il debutto in questo magnifico hotel particulier settecentesco nel luglio 2018. Un ritorno al defilé in presenza nei saloni dorati per vivere quelle emozioni dal vivo alle quali il grande stilista ci ha abituato e mai deluso. "Qui mi sento come un po’ a casa mia – continua – è naturale che mi trovi bene e molto positivo. E poi due giorni fa ho incontrato qui a Parigi il Presidente Mattarella: ero un po’ emozionato poi incontrandolo l’ho trovato affabile, gentile e carino. Abbiamo parlato un po’ di moda e gli ho raccontato qualche mio aneddoto della mia vita di lavoro. Sono felice di averlo conosciuto e forse anche lui ha capito che anch’io sono un po’ importante", dice Giorgio Armani sorridendo e in bella forma.

Lo stilista che tra un po’ andrà in vacanza sulla sua barca nei mari italiani, ripresosi dalla brutta caduta di un mese fa, l’11 luglio compirà 87 anni, prodigiosi. La sua vena creativa è intatta, il suo stile purissimo è ineguagliabile, l’orgoglio e la tenacia altissimi e naturali. Un grande italiano, applaudito in prima fila dalla figlia del Presidente della Repubblica, Laura Mattarella, in giacca Armani color carta da zucchero e pantaloni blu, al braccio la borsa icona della maison milanese che si chiama “la Prima”. "È la prima volta che vedo una sfilata di Armani – dice Laura Mattarella – è stato magnifico!". Seduta accanto a lei la nipote dello stilista Roberta Armani e la nostra Ambasciatrice a Parigi Teresa Castaldo, in rue de Varenne dal gennaio 2018, anche lei in tailleur pantaloni Giorgio Armani ma bianco, una divisa di sicura eleganza.

"Parigi ha bisogno di uno scossone per l’alta moda, nel senso della qualità, bisogna recuperare il termine haute couture e poi bisogna far brillare gli occhi alle donne", dice lo stilista dopo un defilé battezzato Shine. Pura luce la sfilata, luccichio di cristalli e di micro paillettes, lavorazioni Couture sublimi, verde giada, fiordaliso, ardesia, indaco e una gamma di teneri rosa, scarpe basse e preziose come scrigni, giacche gioiello, abiti da sera ornati di crinoline iridescenti, doppi pantaloni velati, stampe di fiori in liquide pennellate, catene di perle sulle mani e orecchini di cristallo. Abiti per volare ed essere felici.

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