Martedì 23 Aprile 2024

Quando la giustizia è donna Scintille allo “Studio Battaglia“

Madri, figlie, avvocate: una sfida tutta femminile. La nuova serie su Raiuno

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di Beatrice Bertuccioli

Ci sono vari modi di esercitare la professione di avvocato. Anna la vive in modo opposto alla madre Marina, al punto da decidere di lasciare lo studio di famiglia, uno studio tutto al femminile. È lo Studio Battaglia, come recita il titolo della serie diretta da Simone Spada, quattro serate in onda su Raiuno da stasera. Ambientata a Milano, adattamento della serie inglese The Split, ha come protagoniste Barbora Bobulova nel ruolo di Anna, avvocata, come si fa chiamare, e Lunetta Savino in quello della madre e titolare dello studio, l’avvocato, al maschile, Marina Battaglia. Con loro, Carla Signoris, Thomas Trabacchi, Miriam Dalmazio, Massimo Ghini.

Marina e Anna, madre e figlia, stessa professione ma opposto modo di viverla.

Bobulova: "Prima di girare questa serie ho sempre guardato agli avvocati come a una sorta di macchine da guerra il cui unico intento è quello di distruggere l’avversario. La mia Anna non è così, non vuole distruggere il prossimo, cerca sempre soluzioni pacifiche, segue il buonsenso e mi auguro che ci siano nella realtà anche avvocati così".

Savino: "Marina Battaglia è un personaggio piacevolmente scorretto. Non vedevo l’ora di fare una donna, una madre scorretta, non sempre accogliente. Non è una donna che non prova affetto, lo prova ma non lo dimostra più di tanto, lo maschera. Come professionista ha una posizione diversa rispetto alle figlie, e come Lunetta tante volte ero più d’accordo con Anna che con lei. Però sono stati proprio il suo cinismo, le sue battute taglienti, la sua capacità di dire cose terribili senza scomporsi ad avermi affascinata. Caratteristiche, il cinismo e l’ironia tagliente, che mi piacerebbe fare anche un po’ mie".

Per voi, come per i vostri personaggi, quanto è difficile conciliare professione e vita privata?

Bobulova: "Dopo avere girato questa serie, sono giunta alla conclusione che la vita di un’avvocata è molto più difficile di quella di un’attrice. Un’avvocata deve essere sempre a disposizione del suo cliente, anche alle cinque del mattino. Cosa per me inconcepibile perché io la sera vado a letto presto, spengo il cellulare e non ci sono più per nessuno. E poi come attrice ho periodi di pausa dal lavoro in cui posso dedicarmi totalmente alle mie due figlie".

Savino: "È stato difficile, avendo un figlio e facendo all’inizio soltanto teatro. Poi per fortuna è arrivata la televisione con Un medico in famiglia che mi ha permesso di fare una vita un po’ come tutte le donne, cioè uscire la mattina e tornare la sera. Marina Battaglia ha sicuramente fatto i salti mortali per riuscire a tenere tutto insieme. E ha anche educato le figlie a sbrigarsela rapidamente da sole, trovandosi un lavoro e diventando autonome economicamente. Che è quello che a me ha insegnato mia madre e gliene sono grata".

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