Quando la donna è una conquistatrice

di Ettore Maria Colombo

Innamorarsi o far innamorare è l’eterna domanda, quella che "galeotto fu il libro e chi lo scrisse", come diceva messer Dante. E di libri qui si parla. Per la precisione de Il manuale della conquista certa (edizioni Mediolanum), libro scritto a quattro mani dalle giornaliste Turchese Baracchi e Benedetta Spazzoli (foto), sottotitolo: "Non esistono uomini inconquistabili".

Il libro, curioso e ironico, scritto – non a caso – da donne che rifiutano l’etichetta di femministe, viene presentato in un luogo altrettanto speciale, la Camera dei Deputati, grazie ai buoni uffici dell’onorevole Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia e animatore dell’intergruppo parlamentare Icas (Cultura-Arti-Sport) che si occupa di promuovere libri, festival, cultura.

Dunque, si parla qui di Amor vincit omnia, di quell’amore che "move il mondo e tutte l’altre stelle" e, in particolare, del rapporto di conquista, oltre che di innamoramento e di amore che una donna riesce (o non riesce) a stabilire con l’altro sesso, quello maschile. E questo anche se viviamo tempi di gender fluid e, dunque, i sessi sono diventati molteplici. La tesi delle due autrici è dunque che non esistono uomini “inconquistabili“ ma solo tante categorie diverse di uomini (il morto di sonno, il mammone, il ricco e potente, l’intellettuale, il nerd) e che, adottando le giuste “strategie“, tutti i vari uomini sono “conquistabili“, ma mai al prezzo di svendere o svalutare se stesse e, soprattutto, dire sempre “no“ alla sola categoria di uomo da evitare, l’uomo violento (e narcisista). Il libro scandaglia anche il mondo dei social, ma viaggia nel tempo e ricorda la fascinazione che, su un filosofo come Nietzsche, esercitò una donna, e letterata, come Salomé, che poi fece innamorare di sé Rilke e Freud, simbolo eterno dell’amore raffinato e puro, quello intellettuale. Forse, la forma migliore di “conquista“.