di Silvia Gigli Chi, davanti alla Primavera di Botticelli non ha realmente immaginato di sentire odore di gigli, anemoni e rose turgide in fiore? Ma se anche il cardinale Federico Borromeo, nel XII secolo scrisse a Jan Brueghel di poter sentire il profumo della primavera nei dipinti del maestro fiammingo, allora la faccenda si fa più complicata e merita un approfondimento. È così venuto in mente ai vertici del Museo madrileno del Prado di affidare alla casa di profumi Puig il compito di riprodurre le fragranze di 10 degli oggetti – fiori, piante, animali – che appaiono in un celebre olio di Brueghel. È una “mostra olfattiva“ progettata attorno a un capolavoro fiammingo dipinto a quattro mani: Il senso dell’olfatto, firmata da Jan Brueghel il Vecchio (1568 - 1625) che ha dipinto la flora e la fauna e da Pieter Paul Rubens, che ha dipinto le figure allegoriche. Un inno ai profumi della natura e agli aromi floreali, il dipinto è ora accompagnato da dieci profumi legati alla tela. L’idea è venuta lo scorso anno a Alejandro Vergara, direttore della sezione dedicata alla pittura fiamminga del Prado: "Circa un anno fa e ci è venuta la voglia di concentrarci sul senso dell’olfatto e di far lavorare un profumiere sul dipinto, identificare cosa c’è dentro e creare 10 fragranze". Una volta che i ricercatori hanno identificato le 80 diverse specie di piante e fiori della tela, Gregorio Sola, il profumiere senior di Puig, ha iniziato a creare alcuni dei loro profumi. Quattro diffusori si trovano ora – fino al 3 luglio per la mostra “L’essenza di un dipinto” – nella stanza 83 del Prado, e offrono i loro profumi accuratamente calibrati al tocco di uno schermo. Oltre a gelsomino, rosa, nardo, fico, fiori d’arancio, narciso, e garofano, ci sono l’iris – prezioso come ...
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