Per leggere nella mente, guarda le pupille

Quando pensiamo a qualcosa, le pupille si dilatano e restringono, rivelando l'attività del nostro cervello

I movimenti delle pupille rivelano cosa stiamo pensando

I movimenti delle pupille rivelano cosa stiamo pensando

I nostri occhi possono tradire i pensieri che ci passano per la mente: al di là delle credenze popolari, la scienza è arrivata a spiegare che, quando pensiamo a qualcosa e si formano immagini luminose nella mente, le nostre pupille si riducono notevolmente. Lo hanno scoperto i ricercatori della University of Oxford (Regno Unito), che hanno monitorato l'attività delle pupille in relazione a quella del cervello e spiegato che, anche se non stiamo guardano nulla di particolare, le nostre pupille sono attive e rivelano i nostri pensieri.  

Il ricordo e le pupille

Quando rivolgiamo la nostra attenzione visiva a qualcosa, i nostri sensi spesso rispondono in modo deciso. Ad esempio nel caso di una luce intensa, le pupille si contraggono; quando è buio, le nostre pupille si dilatano. La ricerca inglese prova che un meccanismo simile entra in atto quando proviamo a ricordare: in questo caso la memoria visiva può rivelare la sua attività attraverso il movimento oculare. Lo studio si basa su ricerche precedenti che indicano come la risposta delle pupille è collegata alla memoria visiva. Il team accademico ha utilizzato tre esperimenti (con centinaia di prove) in a cui 22 uomini e donne sani sono state sottoposte un'immagine scura o chiara in concomitanza di suoni specifici.

 

A cosa stiamo pensando?

I risultati forniscono prove che le risposte delle pupille sono legate ad attività cognitive, anche in assenza di altri stimoli visivi, e rafforzano la teoria dell'attività sensoriale quando agisce la cosiddetta "memoria di lavoro" (quella che permette l'elaborazione attiva delle informazioni e la permanenza del ricordo). In sostanza, quando ci concentriamo su un ricordo innescato da un suono, piuttosto che da un'immagine, le pupille si muovono. La ricerca inglese non spiega se la risposta delle pupille giochi un ruolo nel conservare i ricordi, ma dimostra chiaramente come i meccanismi sensoriali siano collegati a quelli cognitivi. E la sua importanza risiede nel fatto che le pupille "forniscono una misura affidabile di ciò che è al centro della mente".

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