Mercoledì 24 Aprile 2024

Pulizie in casa: da quando c'è il Covid-19 le facciamo molto più spesso

La pandemia ha cambiato anche la routine delle faccende domestiche: in Italia la frequenza delle pulizie è aumentata del 60%

Come la pandemia ha influito sul nostro rapporto fra casa e igiene

Come la pandemia ha influito sul nostro rapporto fra casa e igiene

Roma, 15 marzo 2021 - La pandemia ha influenzato anche il nostro rapporto con la routine domestica per eccellenza: le pulizie. Spinti dal timore di portarci dietro il Coronavirus quando rientriamo dalla spesa o da uno spostamento sui mezzi pubblici, dal marzo scorso abbiamo disinfettato, aspirato e strofinato come mai prima. Secondo l'annuale Global Dust Study realizzato dall'azienda di elettrodomestici Dyson, la frequenza delle pulizie di casa è cresciuta in media del 59%. Il dato si riferisce a circa undicimila persone intervistate in dieci paesi, dall'Italia agli Stati Uniti, dal Giappone all'Australia.

I paesi che puliscono di più

Sono in particolare gli spagnoli quelli che ci hanno dato dentro di più da quando il Covid è entrato nelle nostre vite, avendo aumentato le faccende domestiche del 67%. Allerta massima anche per i cinesi (+66%), gli americani (+64%) e gli italiani (+60%), a conferma per altro di una dedizione al decoro e alla salute della casa che è tipica della nostra cultura. A scendere, ecco inglesi e sudcoreani (+54%), australiani (+42%) e francesi (+41%). I meno impressionati dalla potenziale minaccia del virus infiltrato sono risultati giapponesi e tedeschi, che hanno incrementato la loro frequenza di pulizie del +31%. Gli spagnoli sono anche quelli che passano l'aspirapolvere più a lungo, in media 30,5 minuti alla volta; gli italiani vi si dedicano per 28,4 minuti, i giapponesi se ne fanno bastare 18,4.

I virus nella polvere

Lo studio approfondisce poi il tema della polvere (Dyson produce soprattutto aspirapolvere). È interessante notare che, se in generale gli intervistati sono consapevoli che può costituire un rischio per la salute, pochi sanno cosa effettivamente contiene: il 21% ha ammesso di non averne idea, l'11% ha detto "la polvere è fatta di polvere". Fra gli "ingredienti", citati poi in percentuali sempre minori capelli, pelle, terra, sporco portato da fuori, fibre di vestiti, polline e acari, che sono poi i principali responsabili delle allergie (o meglio, lo sono indirettamente con le loro feci). Inoltre, il fatto che nella polvere possano trovarsi anche i virus è risultato sorprendente per molti. Qui potete leggere il Global Dust Study.

 

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