Sabato 20 Aprile 2024

Il pub di Tolkien e C. S. Lewis ha chiuso i battenti, stroncato dal Covid

La crisi ha costretto alla chiusura il Lamb & Flag di Oxford, dove si incontravano gli autori del 'Signore degli Anelli' e delle 'Cronache di Narnia'

J. R. R. Tolkien, l'autore de 'Lo Hobbit' e del 'Signore degli Anelli' - Foto: ANSA/DEF

J. R. R. Tolkien, l'autore de 'Lo Hobbit' e del 'Signore degli Anelli' - Foto: ANSA/DEF

Dopo quasi mezzo millennio di onorata carriera, uno dei pub tradizionali più noti di Oxford ha ceduto sotto i colpi del Covid-19 e ha ufficialmente chiuso i battenti. Fondato nel 1566, il Lamb & Flag dava da bere agli avventori ben prima che le opere di Shakespeare debuttassero sulle scene dei teatri inglesi. Deve la sua fama non solo alla longevità, che ne fa un autentico pezzo di storia della città, ma anche ai nomi altisonanti di alcuni dei suoi clienti abituali del secolo scorso: qui si dava appuntamento il circolo letterario guidato da J. R. R. Tolkien e C. S. Lewis, autori rispettivamente del 'Signore degli anelli' e della saga delle 'Cronache di Narnia'. Il gruppo si chiamava Inklings e includeva intellettuali e letterati che gravitavano intorno agli atenei; Tolkien era docente presso l'Università di Oxford, Lewis al Magdalen College. Fra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta gli Inkilings si incontravano una volta alla settimana al pub, prima nelle sale dell'Eagle and Child (anch'esso famoso per questo motivo) e poi appunto del Lamb & Flag, che si trova esattamente sul lato opposto della strada. Fra una birra e l'altra, Tolkien, Lewis e sodali dibattevano in modo informale ma proficuo di scrittura, libri, religione e miti nordici, e nascevano spunti che sarebbero poi finiti nel 'Signore degli anelli' e nei romanzi di Lewis. Nonostante il Lamb & Flag sia da tempo immemore un punto di ritrovo molto amato da cittadini e studenti, oltre che uno dei pub più battuti dai turisti, non è riuscito a sopravvivere alla crisi della pandemia. L'istituto che ne è proprietario, il St John's College, ha annunciato la sua chiusura a fine gennaio dopo quasi un anno di difficoltà economiche causate dalle restrizioni e dai lockdown. L'università, che lo gestiva senza fine di lucro per finanziare le borse di studio dei suoi studenti, sembra comunque intenzionata a non cederlo, nella speranza prima o poi di riuscire a restituirlo alla comunità.

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