Mercoledì 24 Aprile 2024

"Provocatore ma soprattutto libero". Armani esalta Guy Bourdin

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Elementi sensuali, a volte provocatori, un po’ di surreale e il colore che rompe ogni orizzonte. Tutto questo e molto di più nelle foto di moda e non solo di Guy Bourdin all’ArmaniSilos di via Bergognone a Milano per la mostra Guy Bourdin: Storyteller che resterà aperta fino al 31 agosto 2023. Con questa esposizione si consolida ancora di più la vocazione e l’intenzione forte da parte di Giorgio Armani di fare dell’ArmaniSilos un centro di cultura per la fotografia contemporanea. Un luogo per Milano e per il mondo, dove la cultura spazia e scambia idee con la letteratura, con l’arte e con la moda, arte anch’essa specie se prestata alle foto di un genio controverso e abbastanza intricato come quello di Guy Bourdin nato a Parigi nel 1928 e morto nel 1991 dopo una vita di solitudine (a un anno fu abbandonato dalla madre) ma anche di tanti incontri fortunati come quello nel 1955 con Man Ray che ne fece il suo protegè. In quello stesso anno Bourdin iniziava a collaborare con Vogue Paris, un sodalizio lungo una vita.

"Questa mostra conferma la mia volontà di fare di ArmaniSilos un centro di cultura fotografica contemporanea, includendo ciò che è prossimo al mondo Armani, ma anche ciò che ne è lontano. A prima vista, Guy Bourdin non è un autore a me vicino – spiega Giorgio Armani che ha fatto la curatela dell’esposizione – il suo era un linguaggio netto, grafico, forte. Nella sua opera quel che si percepisce subito, in superficie, è la provocazione, ma quello che mi colpisce, e che ho voluto mettere in risalto, sono piuttosto la sua libertà creativa, la sua capacità narrativa e il suo grande amore per il cinema, da Hitchcock a Bunuel".

Eva Desiderio

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