
Progetto ’Battirame11’. Quando la cucina incontra il sociale
Alla periferia di Bologna, nel quartiere San Donato – San Vitale, Battirame11 è una realtà unica che allea ristorazione d’alto livello, sostenibilità, inclusività e impegno sociale e per l’ambiente. Un progetto, perfetto connubio di profit e no profit, che unisce Ingrediente Italia, azienda specializzata nella gestione di attività di ristorazione sul territorio bolognese, della quale è co-founder ed Executive chef Massimiliano Poggi, insieme a Franco Rinaldi, ceo, ed Eta Beta Cooperativa Onlus, guidata da Joan Crous, che si occupa di formazione e inserimento professionale delle persone con fragilità."Battirame11 – spiega Joan Crous – è uno spazio del comune di Bologna rimasto abbandonato per molti anni su cui abbiamo investito intuendo la grande potenzialità offerta dal valorizzare dei terreni di periferia per creare dei luoghi di interesse che potessero decentralizzare la città. L’idea, che risale al 2019-20, era creare un progetto strutturato che coniugasse cucina del territorio di alto livello e uno spazio di periferia, completamente rinnovato e ricostruito, per farlo diventare un luogo d’incontro per i bolognesi".
Quali principi animano l’iniziativa?
"Primo tra tutti, ritornare a fare apprezzare le cose semplici, ma fatte bene. Per questo puntiamo su una cucina di qualità, sull’accoglienza e sul fattore sociale e ambientale. Abbiamo quattro ettari di terreni coltivati, un laboratorio di recupero dei materiali, un giardino cresciuto rispettando i tempi della natura. Elementi che hanno costruito l’identità ambientale di Battirame11 che non è solo marketing, ma vede nel sociale il suo punto di forza. Quest’anno abbiamo venti nuovi dipendenti, giovani e giovanissimi, anche con fragilità".
Come vi siete organizzati?
"Contiamo sulla continuità della cucina di Massimiliano Poggi. Abbiamo messo in campo una professionalità sempre maggiore, che spazia dalla parte agricola al giardino, alle botteghe artigiane, al nuovo spazio dedicato ai nostri prodotti e a quello per bambini fino alla musica, affidata agli studenti del Conservatorio Giovan Battista Martini di Bologna. Abbiamo investito molto sui giovani, anche con un nuovo progetto, Verderame, che coinvolge ragazzi tra i 24 e i 27 anni, impegnati nel reinventare i classici drink in una versione meno alcolica, ma molto più elaborata con profumi, distillati di erbe aromatiche e ingredienti prodotti da noi".
Qual è il fil rouge della proposta gastronomica?
"Si ispira a una sostenibilità inclusiva: gran parte degli ingredienti proviene dagli orti urbani di Eta Beta e da produttori e allevatori del territorio a “km 40”, che non è una misura, ma un modo di coinvolgere e promuovere spazi e prodotti della periferia. Battirame11 non è semplice ristorazione, ma un progetto sociale e ambientale di periferia".
Finita l’estate?
"Battirame11 vivrà anche in autunno e inverno con altre attività, a cominciare dall’Accademia di Cucina. Inoltre, vorremmo farlo diventare un progetto di continuità. Apriremo il venerdì e il sabato a cena con il servizio di ristorazione abituale, mentre la domenica a pranzo offriremo un format più libero che si rivolge alle famiglie e ai bambini".