Martedì 16 Aprile 2024

Il primo bacio della storia? Risale a 4500 anni fa

Studio danese pubblicato su Science: un gesto documentato nei cuneiformi dell’antica Mesopotamia. Ma l’ipotesi è che fosse già diffuso fra i nostri antenati scimpanzé

'Il bacio' di Francesco Hayez (1859)

'Il bacio' di Francesco Hayez (1859)

Roma, 18 maggio 2023 – Il primo bacio documentato della storia ha 4.500 anni e fu dato nella ‘Mezzaluna fertile’, la Mesopotamia

E’ quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Science e guidato dall’Università di Copenaghen. L’affascinante tesi danese colloca la nascita di quest’usanza ben 1.000 anni prima rispetto alle ipotesi precedenti, che la ritenevano risalente a 3.500 anni fa in Asia meridionale.

La ricerca dell’Università danese 

Gli autori dello studio, Troels Pank Arbøll Sophie Lund Rasmussen, quest’ultima ricercatrice delle Università di Oxford e di Aalborg, hanno raccontato i dettagli della loro scoperta. "Nell’antica Mesopotamia, che corrisponde all’attuale Iraq e Siria, si usava scrivere in caratteri cuneiformi su tavolette di argilla. Molte migliaia di queste tavolette sono sopravvissute fino a oggi e contengono chiari esempi del fatto che il bacio era considerato parte dell’intimità romantica già nei tempi antichi, proprio come dei rapporti di amicizia e delle relazioni familiari”.

Secondo i due studiosi, tuttavia, quella del bacio non dev’essere considerata una pratica nata in un momento preciso e in una singola regione geografica, dalla quale si è poi diffusa. Molto più plausibile appare l’idea che fosse un gesto radicato in più culture antiche e già da diversi millenni. Probabilmente dai tempi in cui l’uomo era ancora una scimmia. "In effetti, la ricerca sui bonobo e sugli scimpanzé, i parenti viventi più prossimi all’uomo, ha dimostrato che entrambe le specie si baciano”, precisa Rasmussen, “il che potrebbe suggerire che la pratica del bacio è forse un comportamento fondamentale e innato negli esseri umani”.

Sul piano scientifico, la ricerca punta a far luce non solo sull’origine ‘romantica’ del bacio ma anche sulla sua correlazione con la trasmissione di virus tra gli esseri umani, rivalutandola al ribasso. Per i due studiosi è improbabile che l’affermarsi del ‘basium’, come lo chiamavano i latini, possa aver causato, seppur non intenzionalmente, la diffusione di determinate malattie. Un innesco netto e decisivo, infatti, sarebbe da escludere per il fatto che, essendo radicato e diffuso in molte società del passato, i suoi effetti nella trasmissione di patogeni sono sempre stati più o meno costanti. 

Un gesto antico dai tanti significati

Con il passare del tempo, il bacio non ha perso il ruolo centrale che ricopre nelle relazioni interpersonali. Nonostante gli venga attribuita principalmente una carica erotica, può assumere diversi significati e comunicare più messaggi, oggi come in passato.

In molti Paesi europei, arabi e dell’America latina ci si scambiano uno o più baci sulle guance come segno d’affetto e di saluto tra amici e parenti, anche dello stesso sesso. Due in Italia, Francia e Spagna; tre nei Paesi Bassi, Belgio, Svizzera e Polonia, così come in alcune culture ortodosse, come in Serbia e in Ucraina

In Russia, anticamente era usanza che due uomini si baciassero le labbra per salutarsi. Il bacio tra uomini è tuttora una pratica diffusa anche nei Paesi arabi e musulmani, nei quali invece è proibito baciare le donne in pubblico

Esempi di baci tra uomini sono presenti anche in letteratura. Celebre quello che Virgilio dà a Dante nel canto VIII dell’Inferno per tranquillizzarlo in un momento di difficoltà. Ancor più noto, seppur famigerato, quello di Giuda nei Vangeli sinottici.

Un gesto antico, “innato” e naturale per metà del mondo ma non universale. Per l’altra metà è infatti fastidioso e sconvenevole. In Cina, ad esempio, l’atto del baciare è considerato poco igienico, mentre in Giappone, India, Emirati Arabi e Malesia assistere ad un bacio scambiato in pubblico può recare fastidio.

Tracce di questo scambio fisico sono presenti anche nel diritto romano e medievale. Se per i latini ‘l’osculum interveniens’ sanciva il diritto della donna a entrare in possesso della metà dei doni nuziali in caso di morte dello sposo, nella cultura medievale la stessa convenzione era chiamata ‘baciatico’.

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