Premio Lavazza, l’ironia del comico: "Aggiungete tre zeri"

La proposta semiseria di Maurizio Milani: "Incentiviamo i preti: una casa a Tenerife a chi ha i ragazzi in seminario, più soldi per i fiori d’arancio"

L’attore, comico e scrittore Carlo Barcellesi, in arte Maurizio Milani

L’attore, comico e scrittore Carlo Barcellesi, in arte Maurizio Milani

Bologna, 3 febbraio 2020 - Maurizio Milani, da ’Innamorato Fisso’ di professione: vale la pena sposarsi per una gratifica una tantum da 250 euro? "La prima cosa che mi viene in mente è che in Lavazza debbano esserci tanti uomini scapoli e tante donne nubili – riflette il comico, scrittore e attore teatrale Carlo Barcellesi, in arte Maurizio Milani, pseudonimo con cui firma la sua rubrica fissa sul Foglio –. Poi penso che sia una bellissima iniziativa, ma manchino degli zeri: già 25.000 euro sono pochi anche solo per comprare il mobilio. Ecco, mancano tre zeri: servirebbero 250.000 euro. Dopotutto avrò diritto anche ai sentimenti: mi si può indurre a un matrimonio di convenienza, ma per 250.000 euro".

Perché secondo lei le aziende puntano su iniziative del genere? "Magari in Lavazza sono impegnati con ditte che fanno abiti nuziali, magari le controllano. Chissà".

C’è anche un contributo da 250 euro per ogni bambino nato. "Quei soldi vanno via forse in un mese. Diciamo che servirebbero 25mila euro all’anno".

Sono comunque soldi. "Mi sembra una proposta buona, ma solo un invito a sposarsi e a fare figli. Come il reddito di cittadinanza: a un mio amico danno 80 euro al mese, lo vuole rifiutare. Non si può dargli una mancia".

Lei che gratifica suggerirebbe? "Io avrei dato un premio a chi aveva il figlio che si faceva prete. Una volta le famiglie mandavano i ragazzi, alla fine della quinta elementare, in seminario. Oggi mancano i sacerdoti: farei un bell’incentivo per mandare i figli a farsi preti, dando ai genitori un premio che non può essere il vil denaro ma una casetta a Tenerife. Così i genitori sono tranquilli e pagano poco di gas, lì oggi ci sono 22 gradi. E il figlio può entrare in Curia, diventare rettore dell’Università lateranense. Una bella carriera, io se tornassi indietro lo farei. L’unico problema è che non ho mai avuto voglia di studiare, ma ormai con la carenza di vocazioni ti promuovono lo stesso".

Il protagonista del suo ultimo libro, Il verro ruffiano, si sposerà mai? "No, è un delinquente. Lui cerca le femmine in calore, ma quando le trova viene cacciato via a bastonate".  

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