Mercoledì 24 Aprile 2024

Predappio, Putin e gay: con Zalone liberi di ridere

Ieri la prima nazionale del nuovo spettacolo teatrale “Amore + Iva“: "In Sicilia ignoranti e delinquenti. Perché portarci anche i migranti?"i

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di Giovanni Bogani

Da Putin alla Vincenzina di Jannacci, dai migranti alle coppie arcobaleno: da Riccardo Muti ai rapper con la catenona d’oro. Uno show con tanta, tanta musica. E un occhio alle ossessioni contemporanee. Prima fra tutte, quella per i follower. Checco

Zalone entra in scena con una parodia di Vladimir Putin: un Putin che parla un dialetto pugliese strettissimo, misto ad alcune parole di russo. Ma si fa capire. "Amo l’Italia, amo tantissimo i Ricchi e Poveri", dice . E rassicura il pubblico: "No, non vogliamo lanciare testate nucleari. Ma se qualcuno filma lo spettacolo senza autorizzazione…".

È Amore + Iva, lo spettacolo di Checco Zalone, che ha debuttato ieri a Firenze. È il suo ritorno sul palco dopo 11 anni dal Resto umile World Tour e dopo i successi pazzeschi al box office con i suoi film. "Ho deciso di debuttare qui, perché Firenze è la patria dei Medici, e io mi chiamo Luca Medici. E poi, perché Firenze è la patria del volgare, e io col volgare ci ho fatto i soldi…". La gente affolla il PalaWanny, recentissimo tempio dello sport e dello spettacolo a Firenze. Anche per il palazzetto dalle poltrone multicolor è un battesimo. Sold out per tutte e quattro le serate fiorentine: tremilacinquecento paganti. Tra il pubblico, anche Carlo Conti. È la prima di 72 date: un giro d’Italia che durerà un anno. E che ieri ha avuto il primo impatto col pubblico.

Lo show è strutturato come una "lezione": c’è una cattedra, una lavagna. C’è Zalone che parla di temi sociali, civili, sessuali. A modo suo. Si parla di un orfano a Predappio: "È il piccolo Italo Farinacci, un bambino duro e puro". Il bimbo ha una mascella un po’ sospetta, rifiuta con sdegno le famiglie arcobaleno che vogliono adottarlo. Ma quelle tradizionali sono noiose e povere. E quando ne appare una arcobaleno con due partner ricchissimi, che propongono al bimbo un iPhone come regalo di benvenuto, e la scelta fra una villa a Los Angeles e una a Saint Moritz, anche la durezza del bimbo vacilla… Appare il rapper Ragadi: "Amore per me è avere tanti follower. In fondo è l’insegnamento di Cristo: chi mi ama mi segua…". Dalla parodia di un rapper a quella di un genio della musica classica: Checco è in frac, è Riccardo Muti. "Ma qui si sente l’acrilico di vestiti a buon mercato", dice rivolto alla platea. "Io sono abituato a sentire donne in pelliccia: se un cincillà del Mugello sente che arriva il maestro Muti, si spoglia da solo…". Muti suona il nono Notturno di Chopin e spiega: "È un po’ smorto, stanco. Ma bisogna capirlo: si era fatto già otto Notturni…". E si finisce con una confessione, a proposito del canto dei soprano: "Sono sessant’anni che mi chiedo: ma queste invasate sul palco, ma che cosa dicono?".

Si parla di amore e integrazione. "Pensate che prima c’era un accento sulla ‘e’: poi col governo nuovo l’ho tolto". È una delle non frequenti frecciate politiche. Ma sugli sbarchi in Sicilia preferisce una battuta di sicura presa: "Li fanno tutti sbarcare in Sicilia. Tra loro c’è chi non parla l’italiano, chi non ha voglia di lavorare e chi delinque. E vogliamo portarci pure i migranti?". Ma c’è anche un omaggio sui generis a Enzo Jannacci, con Zalone che fa diventare l’operaia Vincenzina, protagonista di una canzone di Jannacci, una influencer che sta tutto il giorno davanti allo smartphone. Lo show rimarrà fino a sabato a Firenze. Poi toccherà Bologna, Trieste, Ravenna, Torino e Milano, dove resterà dal 20 dicembre fino a tutto gennaio, al Teatro degli Arcimboldi. E tutta Italia.

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