Mercoledì 24 Aprile 2024

Poulenc e le sedici suore martiri

La regista Emma Dante: "Dedichiamo lo spettacolo alle vittime dei femminicidi"

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"Blanche è un personaggio fatto di estremi e questo si riflette nella scrittura vocale. Il ruolo è insieme alto e basso, lirico e diretto, legato e parlato. Si percepiscono la paura, la speranza, la devozione e l’amore di Blanche non solo tramite il bellissimo libretto di Poulenc, ma anche attraverso la voce". Corinne Winters (nella foto) riassume così il ruolo della protagonista dei Dialoghi delle Carmelitane di Francis Poulenc che domani apre la stagione dell’Opera di Roma con la regia di Emma Dante e Michele Mariotti a dirigere orchestra e coro.

Il soprano americano, che torna sul palcoscenico del Teatro Costanzi dopo il successo di Kát’a Kabanová di Leoš Janacek dello scorso gennaio, darà voce e corpo a Blanche de la Force, al centro del dramma di Poulenc ispirato al martirio del gruppo di suore che nel 1794 nella Francia della Rivoluzione affrontarono il patibolo pur di non rinunciare ai voti.

Acclamata anche per le qualità di attrice, Winters spiega su quali aspetti ha concentrato la sua attenzione. "Blanche – dice – è un personaggio che vive la paura, la rabbia, la tristezza, l’amore e persino la gioia. Uso modi diversi per esprimere le sue mutevoli emozioni; a volte basta uno sguardo, altre volte un movimento della mano o del corpo, e anche il passo della mia camminata".

Per Emma Dante I dialoghi sono "un’opera che entra dentro la mente, ma anche dentro il corpo con un grande carnalità. I femminicidi si moltiplicano ed è significativo che la presentazione di un’opera che racconta l’uccisione di 16 donne, coincida con la giornata contro la violenza sulle donne. È alle vittime dei femminicidi che vogliamo dedicare questo spettacolo".

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