Mercoledì 24 Aprile 2024

Potere operaio, storia di anni perduti

Potere operaio, storia di anni perduti

Potere operaio, storia di anni perduti

A cinquant’anni dal convegno che sancì la fine di Potere operaio, esce adesso per Chiarelettere la nuova edizione aggiornata del libro più completo sul movimento operaista e insurrezionalista degli anni di piombo, La generazione degli anni perduti di Aldo Grandi.

Livornese, classe ’61, già autore per Chiarelettere di Gli ultimi giorni di Giangiacomo Feltrinelli (2022), qui Grandi si propone di ricostruire la vera storia di Potere operaio, il movimento di estrema sinistra più elitario, più controverso e più rivoluzionario attraverso decine di testimonianze e documenti, anche inediti, che riguardano Toni Negri, Franco Piperno, Oreste Scalzone, Valerio Morucci e molti altri militanti. Pagina dopo pagina, si delineano e prendono corpo le vicende di un gruppo di giovani che, spinti dal desiderio profondo di sovvertire l’ordine sociale esistente smascherandone l’ipocrisia, discutevano di “organizzare la violenza proletaria” e teorizzavano la rivoluzione. La Fiat e le occupazioni delle fabbriche, l’eredità del ’68, l’operaismo e la lotta di classe, la violenza che prefigura la lotta armata, la storia di una generazione: ricostruendo ciò che è stata l’Italia degli anni di piombo, Grandi racconta ambizioni, cinismi, rivalità, senza mai indulgere in assoluzioni o giustificazioni postume, ma cercando di rappresentare la complessità di una stagione politica troppo spesso dimenticata.

Ad arricchire questa nuova edizione, che torna in libreria 20 anni dopo la prima pubblicata da Einaudi, una nuova introduzione, una conclusione dedicata al convegno di Rosolina che sancisce lo scioglimento di Potop (31 maggio-3 giugno 1973) e un ampio contributo di Cecco Bellosi, il Cocco Bill che compare nell’agendina di Giangiacomo Feltrinelli, il militante con cui l’editore aveva un appuntamento fissato il giorno dopo la sua tragica morte. "Il problema vero è che, in quella lotta senza quartiere tra classe operaia e capitale, ha vinto il capitale. E ha perso tutta la sinistra", scrive Bellosi.

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