Mercoledì 24 Aprile 2024

Con i cinema chiusi, che fine fanno i popcorn?

A causa della pandemia negli Stati Uniti le sale sono ancora ferme o aperte con accessi limitati: senza spettatori il mercato dei popcorn è in crisi nera

La pandemia ha colpito duramente i produttori di popcorn per il cinema

La pandemia ha colpito duramente i produttori di popcorn per il cinema

Tutti i settori dell'economia sono stati colpiti in varia misura dalla pandemia, ma vi siete mai domandati come se la passano i produttori di popcorn? Risposta: bene quelli che vendono i popcorn da microonde, che hanno cavalcato le maratone Netflix della gente chiusa in chiusa, molto male quelli che riforniscono i cinema. Con le sale chiuse da mesi, o riaperte ma ad accessi contingentati, quella fetta di mercato è crollata. Il Washington Post ha indagato i retroscena di questo mondo sconosciuto ai più per capire come sta affrontando la situazione. Negli Stati Uniti i coltivatori dei particolari chicchi da popcorn che finiscono nei cinema non dispongono dell'attrezzatura per confezionare snack casalinghi e si affidano a canali di distribuzione diversi e specifici rispetto al circuito dei supermercati. Il flusso di vendita è sempre stato stabile, sicuro e prevedibile, con le punte dei blockbuster estivi e dei film da Oscar a fine anno, ma adesso è pressoché fermo. L'articolo racconta a titolo di esempio la vicenda di Preferred Popcorn, uno dei principali rifornitori delle sale del paese a cui fanno capo oltre cento coltivatori. L'azienda si è ritrovata con una montagna di popcorn invenduti e a breve ci sarà il nuovo raccolto, che andrà ad aggiungere altri milioni di chili di merce senza sbocchi. Per conservare la colossale quantità di chicchi in eccesso, Preferred Popcorn ha dovuto costruire apposta sette nuovi silo in cui saranno stoccate 7mila tonnellate di popcorn, quanto basterebbe per 80 milioni di secchielli da sgranocchiare davanti al grande schermo. Ma il tempo stringe, perché i chicchi hanno una durata di un anno prima di diventare troppo secchi e quindi inutilizzabili. E così, come tante altre aziende che stanno sperimentando soluzioni nuove per sopravvivere alla crisi, anche Preferred Popcorn si è inventata un espediente per trovare un canale di distribuzione alternativo almeno per una parte del suo prodotto. Ha stretto una collaborazione con Misfits Market, un servizio su abbonamento che consegna a domicilio frutta e verdura scartata dai supermercati perché "brutta". Misfits Market impacchetta i popcorn in confezioni da un chilo e li recapita ai suoi clienti: in questo modo, in attesa che i cinema ripartano a regime (e potrebbero volerci mesi), i coltivatori affiliati a Preferred Popcorn possono tirare un sospiro di sollievo.

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