Giovedì 18 Aprile 2024

Piovani fra Eschilo e Costituzione "Una cantata di commozione"

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"Il sangue e la parola è il tentativo di condividere con il pubblico una commozione non verbalizzabile, un sentimento che a parole non si può esprimere, e che forse con la musica, con il canto si può in parte trasmettere". Nicola Piovani spiega così il senso della cantata che eseguirà in prima assoluta domani in Piazza del Quirinale (diretta su Raitre) alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il maestro premio Oscar l’ha composta su testo di Paola Conti tratto liberamente dalle Eumenidi, dalla Costituzione italiana e dai lavori preparatori dell’ assemblea costituente. Il tema comune è la volontà di fare in modo che la violenza lasci il posto al dialogo, la vendetta alla giustizia, la guerra alla pace. L’ idea è nata una decina di anni fa dalla rilettura dell’Orestea di Eschilo.

"Mi ha molto colpito – dice Piovani – la vicinanza di pensiero che c’era fra i discorsi di Atena nelle Eumenidi e i carteggi dei padri costituenti del dopoguerra. Era emozionante per me scoprire come certi temi, certi valori siano stati proclamati venticinque secoli fa da Eschilo, in teatro. E mi impressiona pensare a quanti anni ci sono voluti perché quei principi trovassero in parte attuazione nella nostra civiltà". Piovani sarà sul podio per dirigere l’orchestra e il Coro del teatro dell’ Opera di Roma, i due soprano Maria Agrestra e Maria Rita Combattelli e Andrea Pennacchi voce recitante.

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