Venerdì 19 Aprile 2024

Norvegia: trovata la pietra runica più antica del mondo con una parola sconosciuta

Rinvenuta per uno scavo ferroviario, la runa potrebbe addirittura risalire al I secolo d.C. e sarà esposta al Museo di Oslo fino a febbraio

Una pietra runica

Una pietra runica

Un gruppo di archeologi norvegesi ritiene di aver trovato la pietra runica più antica del mondo: si tratta di una roccia quadrata di arenaria marrone, che misura circa 30 x 30 centimetri e reca un’iscrizione risalente all’inizio dello scorso millennio.Scoperta grazie alla ferroviaLa pietra è stata scoperta in Norvegia alla fine del 2021 durante lo scavo per la costruzione di una nuova linea ferroviaria eseguito nei pressi di un antico luogo di sepoltura a Tyrifjorden, una località a nord-ovest di Oslo.La datazione al carbonio delle ossa e del legno trovati in una tomba situata vicino alla runa ha quindi suggerito agli archeologi che la pietra sia stata incisa tra l'anno 1 e il 250 d.C. e che potrebbe quindi essere antecedente anche di un paio di secoli rispetto a quelle sinora rinvenute.Una parola sconosciutaNormalmente erette in Scandinavia nei luoghi di sepoltura, soprattutto durante l'epoca vichinga, le rune sono pietre iscritte appunto con lettere runiche, cioè appartenenti all’alfabeto segnico delle popolazioni che abitavano anticamente quei territori. E a rendere di particolare interesse quella ritrovata a Tyrifjorden non è solo la datazione, ma anche il fatto che l'iscrizione presente su di essa, trascritta in alfabeto latino, forma la parola sconosciuta "idiberug", forse un riferimento alla persona che giace nella tomba.Ora in mostra al Museo di OsloL'origine delle pietre runiche rimane in gran parte un mistero e questa scoperta apre nuovi interrogativi per gli archeologi: “Pensavamo che le prime pietre runiche in Norvegia e Svezia fossero apparse nel 300 o nel 400 d.C., ma a quanto pare possono essere ancora più antiche”, ha infatti dichiarato la runologa Kristel Zilmer.La pietra runica più antica del mondo potrà ora essere ammirata dal pubblico al Museo di Storia Culturale di Oslo, dove rimarrà in mostra dal 21 gennaio sino al prossimo 26 febbraio.

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