Phoebe Waller-Bridge: "Non ho scritto James Bond perché sono donna"

La premiatissima sceneggiatrice di 'Fleabag' chiarisce che è stata assunta per lavorare al film 'No Time To Die' perché brava, non perché donna

Phoebe Waller-Bridge nella stagione 2 di 'Fleabag' - Foto: Two Brothers Pictures

Phoebe Waller-Bridge nella stagione 2 di 'Fleabag' - Foto: Two Brothers Pictures

Phoebe Waller-Bridge è diventata famosa grazie al successo delle serie TV 'Freabag' e 'Killing Eve', da lei scritte e create, e ora il suo nome è anche legato a 'No Time To Die', il nuovo film dell'agente segreto James Bond, nel quale Daniel Craig interpreta per la quinta volta 007. Molti hanno ipotizzato che fosse stata scritturata per lavorare alla sceneggiatura in quanto donna, con il compito preciso di scrivere le battute dei personaggi femminili. Congettura errata, ha detto lei stessa: "Si è trattato soprattutto di una notizia costruita dai media".

Due sole donne per James Bond

Se dunque l'aiuto di Phoebe Waller-Bridge non è stato richiesto perché donna, è però vero che la sua presenza nella saga di James Bond rappresenta una notizia. La storia insegna: è solamente la seconda volta che una sceneggiatrice firma un film di 007. In precedenza era accaduto con Johanna Harwood, accreditata per 'Licenza di uccidere' (1962) e 'Dalla Russia con amore' (1963), entrambi con Sean Connery protagonista.

Phoebe Waller-Bridge e 007

Al di là del dato storico, Phoebe Waller-Bridge ha raccontato che la produttrice Barbara Broccoli e l'attore Daniel Craig l'hanno contattata dicendole: "Ci piace il tuo lavoro, ti va di darci una mano a perfezionare la sceneggiatura?". Racconta Waller-Bridge: "I personaggi erano già delineati e la trama già definita. Ci avevano lavorato alcuni scrittori e il mio è stato un piccolo contributo". Gli altri scrittori ufficialmente accreditati sono quattro: i veterani di James Bond Neal Purvis e Robert Wade, più Scott Z. Burns ('The Bourne Ultimatum') e Cary Joji Fukunaga, che è anche il regista di 'No Time To Die'. Alla domanda "gli spettatori riconosceranno le battute scritte da te?", Phoebe Waller-Bridge ha risposto: "Non ne ho idea. Ho finito il mio lavoro molto prima che terminassero le riprese e la riscrittura di alcune scene è proseguita per tutto il tempo della produzione". È interessante riportare queste dichiarazioni perché ci consentono di gettare uno sguardo al processo di lavorazione di un blockbuster, che, soprattutto per quanto riguarda la sceneggiatura, è un prodotto collettivo e costantemente rimesso in discussione. Per queste ragioni è molto raro che la mano di un determinato scrittore, o scrittrice, possa emergere in modo evidente. Ulteriore conferma del fatto che non aveva senso ipotizzare che Phoebe Waller-Bridge fosse stata chiamata per dare un tocco femminile a 'No Time To Die': meglio scritturarla, appunto, per il suo talento e per la capacità di lavorare a in sinergia con i contributi di altre persone.

Per ripassare, ecco il trailer doppiato in italiano

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