
Le Alpi svizzere sono sempre più colpite dai cambiamenti climatici
Sotto sotto, le Alpi svizzere stanno ribollendo: secondo un recente studio, il permafrost di queste montagne (cioè lo strato di terreno che rimane per almeno due anni consecutivi a non più di zero gradi) non è mai stato così caldo come nell'anno idrologico 2024.
A segnalare l’ennesimo dannoso effetto del riscaldamento globale è l'Accademia svizzera delle scienze (SCNAT), che da 25 anni effettua regolari misurazioni di questo prezioso indicatore dei rischi geologici. Quando il permafrost va incontro a un disgelo, fenomeno che oggi avviene a un ritmo sempre più veloce a causa dei cambiamenti climatici, possono infatti verificarsi frane e smottamenti così come il rilascio dal sottosuolo di gas dannosi per l’ambiente.
La tragedia di Blatten collegata al fenomeno
"Negli ultimi 10 anni (2014-2025), le temperature del permafrost sono generalmente aumentate nei 23 siti studiati, con variazioni superiori a 0,8 gradi Celsius a una profondità di 10 metri, portando a nuovi record di temperatura nel 2024", ha comunicato la SCNAT, che ha anche evidenziato come il contenuto di ghiaccio nel suolo sia costantemente diminuito.
Il surriscaldamento del sottosuolo mina la sicurezza degli stessi abitanti delle Alpi svizzere: secondo gli esperti, lo scioglimento del permafrost avrebbe infatti avuto un ruolo importante nella recente tragedia del villaggio di Blatten, crollato improvvisamente nella valle del Lotschental in conseguenza delle frane verificatesi sul ghiacciaio Birch. E l’allarme si estende a molte altre zone montane, dal momento che il permafrost è presente in circa il 5% del sottosuolo della Svizzera, generalmente nei ghiaioni e nelle rocce che si trovano al di sopra dei 2.500 metri di altezza.
A rischio anche tanti rifugi alpini
Il record delle temperature del permafrost coincide non a caso con quello del periodo più caldo di sempre per la Svizzera dall’inizio delle misurazioni nell’ormai lontano 1864. Il triennio dal 2022 al 2024 ha fatto infatti registrare le più alte temperature dell’aria in tutto il Paese, superiori da 1,4 °C a 1,9 °C alla media del periodo 1991-2020.
Quello svizzero si rivela quindi un territorio particolarmente colpito dal surriscaldamento globale, con previsioni poco incoraggianti per il futuro: secondo un altro studio condotto nel 2024, infatti, più di un terzo dei rifugi del Club Alpino Svizzero potrebbe ritrovarsi in una situazione di instabilità geologica proprio a causa dello scioglimento del permafrost. E il monito si estende dalle Alpi svizzere a tutte le altre.