"Pensare, non memorizzare" Missione Quotidiano in Classe

Andrea Ceccherini presidente dell’Osservatorio Giovani-Editori lancia la sfida "Una riforma che alleni i giovani a usare la propria testa. Confrontando le notizie"

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Chiede un impegno forte per un cambiamento che in un certo senso è una riforma metodologica. "Crediamo in una scuola che alleni i giovani a pensare, a riflettere, a ragionare. Non semplicemente a memorizzare". Sono queste le parole che Andrea Ceccherini – presidente dell’Osservatorio Permanente Giovani - Editori – spende per battezzare l’avvio del nuovo anno scolastico nelle scuole secondarie superiori per il progetto di media literacy "Il Quotidiano in Classe", che conferma la leadership con decine di migliaia di adesioni delle classi.

E proprio alla sfida lanciata agli insegnanti di accompagnare gli studenti, con il loro lavoro appasionato, a sviluppare una capacità di pensiero autonoma, è dedicata questa nuova edizione. "La memoria è destinata ad affievolirsi nel tempo e noi abbiamo bisogno di fornire agli studenti strumenti critici senza data di scadenza, metodi e processi intellettuali innovativi, che migliorano nel tempo, capaci di far trovare loro le soluzioni ai problemi complessi che affronteranno nella vita, usando la propria testa, l’ultima assicurazione che gli resta se vorranno essere uomini più liberi".

S’inagura così, dunque, la nuova stagione con la lezione settimanale dedicata alla lettura critica e comparata di tre diverse fonti giornalistiche per sviluppare la capacità di pensiero dei ragazzi, attraverso quella cultura del confronto, che è l’anima stessa del progetto. Proprio per questo l’offerta informativa, espressione del miglior giornalismo di qualità, è tra le più ampie di sempre, allo scopo di fornire quel pluralismo delle opinioni, che aiuti i ragazzi a capire i diversi punti di vista su uno stesso fatto e di maturarne uno proprio, autonomo ed indipendente. A partecipare al progetto sono anche quest’anno Qn, La Nazione, Il Giorno, il Resto del Carlino, Il Corriere della Sera, La Repubblica, Il Sole 24 Ore, La Stampa, Il Messaggero, Il Secolo XIX, Il Gazzettino, Gazzetta di Parma, L’Arena, Il Giornale di Vicenza, Bresciaoggi, Gazzetta del Sud, Il Giornale di Sicilia, Corriere delle Alpi, Gazzetta di Mantova, Messaggero Veneto, La Provincia Pavese e La Tribuna di Treviso. A fianco dell’Osservatorio, sostengono il progetto ben 18 fondazioni di origine bancaria, oltre all’Acri.

"Mettendo a confronto in classe tre diverse fonti del giornalismo di qualità, gli insegnanti mostrano ai ragazzi come la stessa identica notizia possa esser data diversamente, introducendoli a quella cultura del confronto, che attraverso la comprensione dei diversi punti di vista, la riflessione sulle diverse angolature, l’analisi delle diverse argomentazioni che si contrappongono, contribuisce ad aprire la mente e a sviluppare quella coscienza critica che li renderà meno vulnerabili al conformismo e più abituati a pensare, a riflettere, a ragionare. Con la propria testa", dice Ceccherini.

È lui, ancora, a spiegare la finalità del progetto "che entrerà nelle scuole a pieno regime". "Vuole essere uno strumento in più nelle mani di tutti quegli insegnanti visionari e coraggiosi che vogliono cambiare la scuola italiana, rivoluzionandone il modello, per farne un luogo dove allenare a pensare diventi la regola. Non più l’eccezione".

Il significato strategico di questa iniziativa tesa a far crescere una generazione intellettualmente più libera e più padrona di sé stessa.

Ilaria Ulivelli

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