Giovedì 18 Aprile 2024

Oscarland: l’altra Hollywood contro tutti

Nell’edizione più attenta alle donne e ai problemi sociali e razziali, il favorito delle ultime ore è il film diretto dalla cinese Zhao

Migration

di Giampaolo Pioli

Vite difficili, spezzate, selvagge. Temi sociali che affiorano dopo decenni di oblio. Donne e problemi razziali al confronto con Hollywood un tempo indifferente. Saranno Oscar strani e ibridi quelli di questa notte a Los Angeles. Il team dei produttori dello show è guidato da Steven Soderbergh e proprio il regista di Traffic avrebbe imposto nel suo contratto una clausola categorica che "vieta" l’assegnazione delle statuette via Zoom: lo spettacolo sarà dunque un po’ registrato ma anche con molti momenti in presenza in diretta. E la Abc, nonostante si attenda molti meno telespettatori dei 23,6 milioni che l’anno scorso hanno assistito al trionfo di Parasite, ha già venduto tutti i 56 spot pubblicitari al prezzo di 2 milioni di dollari ogni 30 secondi. Nessuno dei grandi, soprattutto i colossi digitali e delle comunicazioni da Verizon ad Amazon, che stanno occupando sempre più pesantemente la scena e lo spazio dell’entertainment, vuole risultare assente da una delle cerimonie delle star più seguite nel resto del mondo.

Si collegheranno 225 Paesi. Persino la Scandinavia è tutta schierata nella speranza che vinca Un altro giro come miglior film straniero (con Thomas Vinterberg candidato anche tra i cinque migliori registi), mentre l’Italia può solo sperare nei costumi e nei trucchi del delizioso Pinocchio di Garrone, nella canzone Io sì che sarà eseguita dal vivo di Laura Pausini e del ricordo a Ennio Morricone (nel nostro Paese lo show sarà visibile nella notte tra domenica e lunedì dalle 00,15 su Sky Cinema Oscar, Sky Uno e in chiaro su TV8). Anche se il record di 57 milioni di telespettatori del 1998 solo negli Stati Uniti, non verrà mai battuto, l’attesa e le sorprese per questa “pandemica” 93ª edizione degli Academy Awards rimane alta e niente viene dato per scontato. La passerella rossa sarà più breve rispetto agli anni scorsi ma sempre interessante per chi è appassionato degli abiti e delle acconciature delle star.

Lo straordinario viaggio nella pancia dell’America di Nomadland diretto da Chloé Zhao e interpretato da Frances McDormand che ha collezionato vittorie in tutto il mondo a partire da Venezia, viene dato per "predestinato e favorito" non solo come miglior film ma anche per la regia e per la McDormand come protagonista. I critici però sono divisi e c’è chi è pronto a scommettere che il raffinato Processo ai Chicago 7, sulle proteste pacifiste a Chicago nel ’68 possa diventare un potente antagonista e proiettare Sacha Baron Cohen come miglior attore non protagonista. Se Chloé Zhao non sembra avere rivali nella regia (forse l’unico è David Fincher con quel Mank che il maggior numero di nomination quest’anno, 10), il campo è più aperto fra le protagoniste femminili perché sia Viola Davis in Ma Rainey’s Black Bottom sia Vanessa Kirby per Pieces of a Woman e Carey Mulligan per Una donna promettente minacciano la veterana McDormand.

Tra i protagonisti maschili potrebbe essere quasi un atto dovuto, dopo la tragica morte l’anno scorso a 43 anni, l’attribuzione dell’Oscar a Chadwick Boseman davvero notevole nell’ interpretazione di Ma Rainey’s Black Bottom. Sarebbe poi una sorta di affronto se la statuetta come come miglior attrice non protagonista non venisse assegnata alla delicata 73enne Yuh-jung Youn, considerata la Meryl Streep asiatica, che in Minari interpreta una nonna coreana davvero magica.

Dopo un anno di chiusura quasi totale, con l’America che ha già riaperto i cinema anche se a entrare limitate, mentre ha trionfato la distribuzione digitale dei film a domicilio, gli Oscar ibridi vogliono essere una sorta di ponte tra il passato che si è fermato e il prossimo futuro.

Non ci sarà un unico presentatore: i vincitori, infatti, riceveranno le statuette dalle mani dei colleghi, candidati in altre categorie. Tra le star confermate in presenza Brad Pitt, Zendaya, Halle Berry, Reese Witherspoon, Renée Zellweger, Joaquin Phoenix, Harrison Ford e Laura Dern, oltre ovviamente agli attori candidati. Per uno spettacolo senza mascherine, ma per precauzione anche senza baci, che vedrà momenti dal vivo non solo al Dolby Theatre di Los Angeles ma anche alla Union Station.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro