Martedì 16 Aprile 2024

Oscar 2023, le attrici e il gusto vintage per gli abiti. Da Julia Roberts a Sharon Stone

La moda delle star del cinema di scegliere abiti d'antan spinta da una nuova sensibilità verso la sostenibilità, ma c'è anche la ricerca dell'originalità e del quasi mai visto

Julia Roberto con l'abito vintage di Valentino agli Oscar del 2001

Julia Roberto con l'abito vintage di Valentino agli Oscar del 2001

Roma, 10 marzo 2023 - La prima, che si sappia, fu Julia Roberts che, agli Oscar del 2001, dove vinse come migliore attrice con 'Erin Brockovich', sfoggiò un bellissimo Valentino vintage del 1992. Un modello iconico, nero e bianco con strascico che la figlia le ha più volte tentato di sottrarre per andare a ballare. Mentre lei sale sul palco degli Academy Awards con l'abito dalla collezione Haute Couture 1992 di Valentino, lo stilista riconosce quel momento come il picco più alto raggiunto nella sua carriera: "Ho vestito così tante persone, ma devo essere sincero. La persona che mi ha reso davvero, davvero felice è stata Julia Roberts. Quando ha ricevuto il premio Oscar per Erin Brockovich, io la guardavo in televisione ed ero così eccitato che lei indossasse il mio abito".

Pare che la prima ad osare una camicia da uomo su una gonna da sera fosse stata Carolyne Bessette, la sfortunata moglie di John John Kennedy. Nel 1998 si presenta agli Oscar Sharon Stone con camicia immacolata e gonna di raso. Seguono Uma Thurman e Zendaya. Da a allora, a più riprese, ci sono state star che hanno optato per il vintage sul tappeto rosso o addirittura hanno osato riciclare abiti d'antan. Da Winona Ryder, che è tra le prime a presentarsi alla cerimonia di presentazione degli Academy Awards con chicche vintage trovate a prezzi stracciati fino a JLo che sfila per Versace nell'iconico Jungle Dress indossato vent'anni prima, passando per Kim Kardashian che fa la sua comparsa al Met Gala 2022 nello stesso abito di Marilyn Monroe.

Se da una parte a spingere le star in questa direzione, sollecitate dai loro stylist, c'è una nuova sensibilità verso la sostenibilità, dall'altra c'è la ricerca dell'originalità e del quasi mai visto. Se alcune attrici e cantanti scelgono, per esempio, di sfoggiare in più occasioni pubbliche un abito già indossato in passato, capitanate da Cate Blanchett, regina del riciclo insieme a Jane Fonda, e seguita a ruota dalla principessa di Galles, Kate Middleton, che ha fatto del riciclaggio la propria cifra stilistica come si è visto agli ultimi Bafta con un vecchio McQueen arricchito da orecchini Zara, altre amano i look vecchio stile: Thierry Mugler, Valentino, John Galliano, Tom Ford, Versace, in omaggio agli anni 90.

Tra i volti più iconici degli Anni 90, Winona Ryder è stata una pioniera: quando lo shopping vintage non era diffuso, lei sfoggiava fiera sui red carpet più importanti proprio abiti di seconda mano, talvolta anche scovati per 10 dollari e brillava di lustrini e jais. L’iconicissima Kate Moss, per il Golden Age of Couture party indetto dal Victoria & Albert Museum di Londra nel 2007 sceglie un abito in seta dorata di Dior direttamente dagli Anni 30. Piccola pochette, trucco semplicissimo. Risultato chic e ultra-contemporaneo. Anche l'attrice-icona dell'indie Chloe Sevigny, fa la sua comparsa ai Golden Globes 2013 in un abito vintage bianco e nero firmato Yves Saint Laurent: un taglio fluido con design monospalla e spacco laterale decisamente moderno. La celeberrima clessidra di Dior, con vita di vespa e gonna ampia, ovvero il New Look, rivive con Kristen Dunst. Per gli Academy Awards 2017, l'attrice ha indossato un design del 1952 ricreato per lei dalla maison, identico all'originale.

"Ci attirava il fatto che fosse intriso di un'allure romantica e nostalgica, ma al tempo stesso la sua costruzione rigorosa lo rendesse incredibilmente moderno" ha spiegato in seguito la co-stylist Clare Hallworth. Per presentare la cerimonia degli Emmy Awards, nel 2019 Gwyneth Paltrow si presenta sul palco in un bellissimo abito disegnato da Valentino nel 1963, con un taglio stile impero e un gioco di contrasti: alla base in seta spessa color ghiaccio si abbinano trasparenze nere e cascate di frange d'organza nera sulle maniche per ricreare un effetto piumato. "For my dear @realmrvalentino because I could not be with you tonight..." fu il messaggio lasciato dall'attrice su Instagram per lo stilista e amico.

Thierry Mugler è tra i designer che più hanno segnato il secolo scorso e la sua moda surreale, fantasiosa, visionaria e da super woman ispira tuttora stilisti e nuove generazioni. Un esempio? La cantante Cardi B sul tappeto rosso della 61 edizione dei Grammy Awards nel 2019, calata nel famoso abito 'Nascita di Venere' dalla sfilata 1995 di Mugler. Del resto, durante la Milano Fashion Week P/E 2020 Jennifer Lopez ha chiuso la sfilata di Versace riportando in scena vent'anni dopo l’iconico abito 'Jungle' che aveva già fatto scalpore quando lo indossò per la prima volta a Los Angeles per i Grammy Awards del 2000.

In occasione dell'AFI Fest 2019, Rihanna si è presentata alla premiere del film Queen & Slim in un kimono nero in seta disegnato da John Galliano per la collezione Primavera Estate 1995. Le gemelle Olsen, sono note per i loro look coordinati e per le scelte vintage sul tappeto rosso del Met Gala, a partire da quando Mary-Kate si presentò in un Christian Lacroix vintage nel 2009. Tra i più recenti e interessanti, i look in pelle nera firmati Chanel indossati al Met Gala 2019. L'apparizione agli Screen Actors Guild Awards del 2020 di Jennifer Aniston forse la ricordiamo più per le sue interazioni con Brad Pitt, ma l'abito dell'attrice era un bellissimo abito di seta bianca di Dior Primavera Estate 1999 firmato John Galliano: una silhouette fluida, avvolgente, tanto semplice quanto d'impatto. Gucci by Tom Ford non poteva essere escluso dalla lista. Gwyneth Paltrow aveva indossato per la prima volta il completo in velluto rosso disegnato dallo stilista-simbolo degli Anni 90 agli MTV Video Music Awards 1996 e replicò il look per assistere alla sfilata Gucci Love Parade tenutasi a Los Angeles a novembre 2021. Identico all'originale, il modello indossato di recente è stato riproposto da Alessandro Michele nella collezione Primavera Estate 2022 di Gucci per celebrare i 100 anni della maison.

Citato come "l'abito più importante del 21° secolo" da Andrew Bolton, curatore del MET di New York, dove attualmente si trova l'unico altro esemplare mai realizzato, l'abito 'Oyster' della collezione Primavera Estate 2003 di Alexander McQueen è stato indossato da Kim Kardashian al Vanity Fair Oscar Party 2020. Tra le star più amate del momento e le icone più emblematiche della Gen Z, Zendaya adora il vintage sul red carpet. Tra i migliori c'è sicuramente quello ai BET Awards 2021: un abito viola intenso tutto plissettato, con scollo e spacco profondi, texture velata e accenti neon, proveniente dalla collezione Primavera Estate 2003 di Versace. Era un tributo agli Anni 2000 e a Beyoncé, che proprio ai BET Awards 2003 si esibiva per la prima volta da solista cantando Crazy in Love. Dalla passerella alla Casa Bianca. Nel 2021 Olivia Rodrigo era stata ospite del Presidente Joe Biden per spingere alla vaccinazione contro il Covid-19. Per l'occasione, la popstar si era presentata in tailleur Chanel del 1995 con giacca attillata e minigonna a quadri nei toni del rosa, bianco e nero. Bella Hadid, dal canto suo, ha calcato il tappeto rosso di Cannes 2021 in un abito firmato Jean Paul Gaultier proveniente dalla collezione Haute Couture 2002 e indossato in passerella da Naomi Campbell. In pieno tributo all'iconica stilista, ai Grammy Awards 2022 la cantante Dua Lipa si è letteralmente vestita da Donatella: lunga chioma liscia biondo platino e rivisitazione dell'abito bondage disegnato da Gianni per la collezione Autunno Inverno 1992.

Zendaya ha sfoggiato abiti vintage in più di un'occasione, mostrando una particolare predilezione per gli Anni 90. Il look effetto ottico, indossato dall'attrice per la seconda stagione di Euphoria, proviene dalla collezione Primavera Estate 1992 di Valentino. Bella Hadid – insieme a Kim K. e Zendaya – è tra le principali sostenitrici della moda vintage sul red carpet e solo quest'anno ha sfoggiato moltissimi abiti d'archivio. Tra i più iconici, l’abito bianco dalla collezione Autunno Inverno 1996 di Gucci firmata Tom Ford: la linea essenziale e il dettaglio cut-out ne fanno un simbolo degli Anni 90. Con il tema 'In America: An Anthology of Fashion', il Met Gala 2022 è stato terreno fertile per riscoperte d'archivio di rara bellezza. Adut Akech Bior, per esempio, ha scelto un abito vintage di Christian Lacroix della collezione Haute Couture 2003. Si trattava una declinazione del look di sfilata, che la modella avrebbe portato al contrario perché proprio il retro era la parte più interessante e riccamente decorata.

Sebbene Kim Kardashian abbia spesso giocato con design da collezione, per il Met Gala 2022 si è spinta oltre i confini dell'immaginabile calandosi nell'abito che Marilyn Monroe indossò per la sua leggendaria esibizione di Happy Birthday Mr. President dedicata a John F. Kennedy nel maggio 1962. Creato da Jean Louis partendo da uno schizzo di Bob Mackie, indossando proprio lo stesso abito, la Kardashian è se non altro responsabile di aver riportato in vita un pezzo di storia del costume.

È difficile individuare il momento in cui l'abbigliamento di seconda mano è diventato più di una moda passeggera. È stato l'anno scorso, quando Love Island ha collaborato per la prima volta con eBay invece che con i soliti marchi di fast fashion? Forse è stata questa settimana, quando Zendaya, Jenna Ortega e Gabrielle Union hanno indossato tutti abiti Versace di oltre 20 anni per premiare gli spettacoli quando avrebbero potuto scegliere il gruppo di designer. O forse è stato quando il grande magazzino britannico Selfridges ha annunciato che metà delle sue interazioni con i clienti si sarebbero basate su rivendita, riparazioni, noleggio o rifornimento entro il 2030. Per coloro che da molti anni setacciano felicemente eBay e Oxfam, l'abbigliamento usato non riguarda i tappeti rossi e le tendenze. Si tratta di necessità, buon senso e divertimento. Secondo il sito di rivendita Depop, più della metà dei britannici di età compresa tra i 18 e i 35 anni acquista abbigliamento di seconda mano non solo perché riconosce che il consumo eccessivo è al centro della crisi ambientale, ma perché può ottenere un affare per una frazione del prezzo.

Le tendenze si ripetono, quindi è sconcertante il motivo per cui qualcuno comprerebbe un nuovo paio di jeans a vita bassa degli anni '00 quando puoi acquistare l'originale, spesso a un prezzo inferiore. La verità è che la passione per il vintage, da amore di nicchia, è letteralmente esplosa e i giovanissimi predi,ignorando abiti vissuti allo sfruttamento del fast fashion. Senza contare che il vintage può regalare emozioni fantastiche per un vero fashion victim.  

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