Ora legale 2021: la storia. Dalla leggenda di Franklin al vero inventore

Ecco come nasce la consuetudine di spostare in avanti le lancette dell'orologio

Tra sabato 27 e domenica 28 marzo 2021 torna l'ora legale

Tra sabato 27 e domenica 28 marzo 2021 torna l'ora legale

Roma, 25 marzo 2021 - Nella notte tra sabato 27 e domenica 28 marzo 2021, alle ore 2:00 in punto, gli orologi faranno un salto in avanti di 60 minuti, ripristinando l'ora legale. Domenica si dormirà quindi un'ora in meno, ma questo piccolo sacrificio verrà ripagato con la possibilità di godere di un'ora in più di luce per tutta la bella stagione. L'ora legale ci terrà infatti compagnia fino all'ultimo weekend di ottobre 2021: tra sabato 30 e domenica 31 tornerà l'ora solare, in quanto l'Italia ha deciso di non abolire il cambio (ma sull'argomento torneremo dopo).

Ora solare vs ora legale

Anche se abbiamo familiarità con questi concetti, vale la pena fare un velocissimo ripasso. L'ora solare è quella scandita dal proprio fuso orario di riferimento ed è in un certo senso l'ora "normale", che si usa d'autunno e d'inverno. L'ora legale, al contrario, è un artificio che entra in gioco in corrispondenza della primavera e dell'estate, quando l'abbondanza di luce rende conveniente (almeno ad alcune latitudini) spostare le lancette degli orologi avanti di un'ora, per risparmiare sul consumo di energia.

La leggenda di Benjamin Franklin

Secondo una diceria molto diffusa, il padre spirituale dell'ora legale sarebbe Benjamin Franklin, celeberrimo scienziato e politico statunitense. Ma in realtà le cose non sono andate proprio così. Franklin, che era anche un fine umorista, nel 1784 si trovava a Parigi in qualità di ambasciatore del proprio Paese. Durante il suo soggiorno Oltralpe, scrisse una lettera ironica al quotidiano Journal de Paris, in cui criticava le cattive abitudini dei cittadini francesi, a suo dire poco mattinieri. Tra il serio e il faceto, la missiva suggeriva che si sarebbero potute risparmiare un sacco di candele se i parigini avessero iniziato ad alzarsi presto, sfruttando in pieno la generosità del Sole. Per riuscirci, concludeva, avrebbero potuto far suonare tutte le campane della città o esplodere dei colpi di cannone di prima mattina. In definitiva, nessun concreto accenno all'opportunità di cambiare l'ora per massimizzare la luce disponibile.

Chi ha inventato l'ora legale

La vera storia dell'ora legale racconta che nel 1895 l'entomologo neozelandese George Vernon Hudson lanciò l'idea di spostare avanti gli orologi di due ore per sfruttare l'irradiazione solare durante la bella stagione. Nell'immediato non se ne fece nulla, ma da lì a pochi anni il nuovo scenario internazionale offrì terreno fertile per riportare in auge l'intuizione. Nel 1916, su proposta del costruttore britannico William Willett, la Camera di Comuni del Regno Unito approvò il British Summer Time, ossia lo slittamento in avanti delle lancette nel corso dell'estate. La soluzione veniva incontro alle esigenze economiche imposte dalla Prima guerra mondiale, e in particolare alla necessità di risparmiare energia in funzione dello sforzo bellico. Nello stesso anno la regola fu adottata da diversi altri Paesi coinvolti nel conflitto, tra cui anche l'Italia.

Il cambio dell'ora in Italia

In Italia l'ora legale venne introdotta con il decreto legislativo 631 del 25 maggio 1916, che rimase in vigore fino al 1920. Il cambio dell'ora venne reintrodotto (a dire il vero in modo discontinuo) nel corso della Seconda guerra mondiale, salvo subire un nuovo stop nel 1948. L'ora legale venne applicata in via definitiva a partire dal 1966, dall'ultima domenica di maggio all'ultima domenica di settembre. Tra il 1980 e il 1981 tale durata venne estesa a sei mesi (inizio aprile-settembre e poi fine marzo-settembre), mentre nel 1996 una decisione condivisa a livello europeo spostò la fine dell'ora legale all'ultima domenica di ottobre. Da tempo nell'Unione Europea si parla dell'abolizione del cambio dell'ora. Il 2021 doveva essere l'anno decisivo anche per l'Italia, che tuttavia, per mano del precedente governo, ha depositato in sede Ue una richiesta formale per mantenere la situazione invariata, a differenza ad esempio di quanto accadrà in Francia, Germania e Svezia.