Mercoledì 24 Aprile 2024

Occhio al remake, altrimenti i fan si arrabbiano

Il rifacimento del film con Bud Spencer e Terence Hill non è ancora uscito ma suscita già polemiche. E non è la prima volta che succede

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di Andrea

Bonzi

"I feel like a king in my buggy". Il ritornello degli Oliver Onions se lo ricordano tutti, accompagnava uno dei film di culto della coppia Bud Spencer e Terence Hill, …altrimenti ci arrabbiamo!

Ad arrabbiarsi, però, sono stati prima di tutto i fan, quando è iniziato a circolare il trailer del remakereboot del film diretto nel 1974 da Marcello Fondato. Dietro la macchina da presa c’è il duo romano di YouNuts!, proveniente dai video musicali (Ligabue, Salmo, Diodato e tanti altri), e al posto della coppia di culto della commedia italiana per famiglie Edoardo Pesce (già visto in Dogman) e Alessandro Roia (Diabolik), con Christian De Sica a fare il cattivo. I primi spezzoni della pellicola, Altrimenti ci arrabbiamo in uscita mercoledì, ripercorrono gli elementi che hanno reso un cult il film originale, a partire dalla dune buggy rosso fiammante che i due protagonisti (qui chiamati Carezza e Sorriso) cercano di recuperare. Inseguimenti, gag e sganassoni assicurati, come nella migliore tradizione del duo Spencer-Hill, ma confezionati con colori accesi e una fotografia patinata. La produzione si è affrettata a parlare di "omaggio" e lo stesso De Sica ha ricordato gli anni del duo Spencer-Hill: "Quella coppia era una ciambella venuta con il buco, come quella formata da me e Boldi, o da Jerry Lewis e Dean Martin".

Eppure l’alzata di scudi degli appassionati più conservatori si può riassumere in "giù le mani dagli idoli della nostra giovinezza". Tutto preventivo, ovviamente, senza aver visto il prodotto finale. Detto che l’operazione è, sì, rischiosa perché il successo delle pellicole di Bud Spencer e Terence Hill è legato ai due attori, è altrettanto vero che i social hanno amplificato un sentimento di lesa maestà che i fan più maturi provano quando si toccano i loro beniamini.

Una rivolta del web che, a volte, ha fatto anche cambiare i piani delle case produttrici. Prendi Ghostbusters: nel 2016, a distanza di più di trent’anni dall’originale, Paul Feig gira la versione femminile degli Acchiappafantasmi. Subito, i primi mugugni per il cambio di genere (con annesse battute scioviniste). Poi esce il trailer: quasi un milione di dislike (pollice verso), un record. Non è finita: per ‘scusarsi’ dell’incidente di percorso, gli studios affidano a Jason Reitman (figlio di Ivan, il regista originale, recentemente scomparso) il sequel diretto Ghostbusters: Legacy (2021), un’operazione nostalgia che vive di rimandi fatti apposta per i fan.

Caso clamoroso di modifica in corsa è poi Sonic: the Hedgehog (2020), basato su un personaggio dei videogiochi, un riccio blu dalla velocità supersonica. Il film doveva uscire almeno un anno prima, ma alla pubblicazione del trailer, il protagonista digitale è apparso ai fan così diverso da quello del videogame (il muso a punta, il colore degli occhi sbagliato…) da costringere i produttori a rigirare tutte le scene in computer graphic. Storia a lieto fine, se così si può dire: a inizio aprile uscirà il sequel. Altre recenti pellicole azzoppate in partenza dalle critiche dei fan sono le ripartenze di Robocop (2014), Hellboy (2019) e Charlie’s Angels (2019), con la registaattrice Elisabeth Banks che ha accusato di essere stata derisa in rete.

Un regista che, di sicuro, ama il brivido è il premio Oscar Luca Guadagnino. Prima il remake di Suspiria (2019), coi fan di Dario Argento in rivolta per aver ‘toccato’ il cult horror a base di streghe e sangue (datato 1977), poi l’annuncio di alcuni anni fa per il possibile rifacimento di Scarface (1983), dove andrebbe a confrontarsi con mostri sacri come Brian De Palma e Al Pacino. Il progetto, che Guadagnino ha promesso sarà "scioccante", pare in stand by.

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