Mercoledì 24 Aprile 2024

Nuovi sospetti sull’archeologo Carter: "Sottrasse dei reperti"

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Howard Carter (1874-1939, nella foto) è entrato nella storia per la scoperta della tomba di Tutankhamon nel 1922. Ora però l’immagine del leggendario archeologo britannico potrebbe essere macchiata, poiché nuove prove confermerebbero i sospetti, già emersi da tempo, secondo i quali avrebbe sottratto oggetti dall’ultima dimora del faraone. "L’amuleto che mi hai mostrato è stato senza dubbio rubato dalla tomba di Tutankhamon", scrisse a Carter in una lettera inedita del 1934 Alan Gardiner, un filologo che aiutò l’egittologo a tradurre i geroglifici della Valle dei Re. La missiva sarà pubblicata integralmente per la prima volta nel libro Tutankhamon and the Tomb that Changed the World, di Bob Brier, di prossima pubblicazione, come ha anticipato un articolo apparso sul sito specializzato Artnet.com. Carter trascorse un decennio a scavare la tomba di Tutankhamon e a catalogarne il contenuto, che inviò al Museo Egizio del Cairo. L’archeologo inglese sostenne che i manufatti mancanti erano stati saccheggiati dai tombaroli in epoche precedenti, ma per decenni sono circolate voci contrarie. Thomas Hoving, ex direttore del Metropolitan Museum of Art di New York, ha visto un resoconto inedito di Lord Carnarvon (finanziatore dello scavo di

Carter),che ammette che la squadra di scavo il celebre archeologo trascorse ore all’interno della camera funeraria senza la supervisione degli egiziani.

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