Venerdì 19 Aprile 2024

Notte di San Lorenzo, perché cadono le stelle (e noi esprimiamo desideri)

Sapevate che la parola "desiderio" deriva dal latino "de-sidus" che significa proprio "mancanza di stelle"? Cosa sono e perché le stelle cadono? Tutte le curiosità, i misteri e la poesia sulla magica notte di San Lorenzo Notte di San Lorenzo, come vedere le stelle cadenti. "Ma il clou sarà dopo" Notte di San Lorenzo 2018, quando e dove vedere le stelle cadenti

Notte di San Lorenzo (omaggio)

Notte di San Lorenzo (omaggio)

Bologna, 9 agosto 2018 -  "Ho visto una stella cadente! Che bello, esprimi un desiderio!" Quante volte ci sarà capitato di guardare il cielo, magari nella notte di San Lorenzo, vedere il fulmineo passaggio di una stella cadente e pensare subito a un desiderio da esprimere? Ma perché lo facciamo? Il motivo è storico e etimologico. Nell'antichità l'uomo osservava il cielo per misurare il tempo e analizzava la posizione delle stelle per orientarsi durante la navigazione. Nella notte era quasi impossibile per l'uomo lavorare, era molto difficile spostarsi e navigare se non si conoscevano il cielo e le stelle come punti di riferimento. Il buio della notte ha sempre rimandato al concetto di paura, la paura di non vedere, il timore di non poter sapere cosa ci accade intorno, dell'ignoto. Il termine 'notte' deriva dal latino 'nox, noctis', la cui radice nac- rimanda al senso di 'sparire', ma anche 'morire'. 'Stella' invece è la forma sincopata di 'sterula', dalla radice star- vale a dire 'stendere', 'spargere'. Le stelle sono quindi quelle cose sparse - aggiungiamo noi - e luminose nel firmamento. Ma cosa c'entra questo con l'esprimere un desiderio quando passa una stella cadente? Si dà il caso che anche desiderio abbia un'etimologia molto curiosa: dal latino 'de-sidus', letteralmente 'mancanza di stelle', ossia la mancanza dei punti di riferimento di cui l'uomo in antichità aveva tanto bisogno. Il desiderio quindi si esprime quando si rimane soli e senza l'aiuto prezioso di questi segni del cielo che fanno luce, quindi vita, nel buio della notte. Ecco perché siamo indotti a pensare che sia di buon augurio una stella cadente, la luce che squarcia l'oscurità.

Notte di San Lorenzo, come vedere le stelle cadenti. "Ma il clou sarà dopo"

Ma cosa sono veramente le stelle cadenti? Perchè 'cadono'? Perchè ad Agosto siamo tutti incuriositi dalla pioggia delle 'lacrime di San Lorenzo'? Vediamo insieme tutte le curiosità sulla notte più affascinante e misteriosa dell'estate. 

Una stella cadente (Fotowebgio)
Una stella cadente (Fotowebgio)

COSA SONO E PERCHÈ LE STELLE CADONO? - Le stelle cadenti non sono in verità stelle che cadono - precisano gli esperti-, ma sono dei frammenti di comete o asteroidi,  grandi quanto un chicco di riso o al massimo una noce, che si incendiano non appena entrano a contatto con l'atmosfera terrestre, l'involucro di tutti quei gas che rivestono il nostro pianeta. Questi frammenti, che arrivano a una temperatura di oltre 2.200 gradi e che raggiungono l'impressionante velocità di 150mila chilometri orari, prendono fuoco e si disintegrano a causa dell'attrito con l'atmosfera terrestra. Quindi non c'è da preoccuparsi. In realtà le stelle non 'cadono', ovvero i frammenti di meteore non si schiantano sulla superficie terrestre, ma si sbriciolano prima. 

E SE CI FOSSE UNA STELLA CADENTE PIU' GRANDE? - "Le meteoriti di grandi dimensioni sono rarissime e ancor più raro è il loro impatto con la superficie terrestre", rassicurano gli astronomi. Ogni anno si stima che sul nostro pianeta precipitino tra le 100 e le 500 rocce spaziali di piccole dimensioni. Gran parte di queste si tuffano nei mari e negli oceani. La Terra è infatti ricoperta per il 71% da acqua, quindi è molto difficile che un meteorite si schianti sulla terra ferma. E se dovesse succedere? Nel 2014 il professor Stephen A. Nelson ha calcolato la probabilità di essere colpiti da un oggetto spaziale: le eventualità che questo accada sono una su 1.600.000. Possiamo quindi stare tranquilli: al momento non esistono prove scientifiche e documentate di vittime da meteorite. 

PERCHÈ LE STELLE CADENTI CI SONO SOLO IN AGOSTO? - Come ci ha spiegato l'astrofisico Gianluca Masi del Virtual Telescope Project, "le stelle non cadono solo in agosto, ma meteore sporadiche possono squarciare il cielo in ogni momento dell'anno. Il fatto è che in alcuni periodi dell'anno si verificano veri e propri sciami di meteore, come quello delle stelle cadenti di agosto, che noi vediamo perché in questo mese la Terra incrocia l'orbita della cometa Swift-Tuttle, i cui 'grani di polvere' entrando nella nostra atmosfera, si incendiano, generando le tipiche scie visibili in cielo. E tutto ciò accade ogni anno sempre nel mese di agosto perché la Terra dopo aver completato il suo moto di rivoluzione intorno al Sole torna nell'esatto punto di incontro con la cometa".

Stelle cadenti (Alive)
Stelle cadenti (Alive)

E ALLORA PERCHE' GUARDIAMO SOLO QUELLE DELLA NOTTE DI SAN LORENZO? - Anche a questa domanda ci ha risposto l'astrofisico Masi, che spiega: "Ci sono molti altri sciami di meteore, alcuni dei quali molto più spettacolari delle 'lacrime di San Lorenzo'. Ad esempio, quello delle 'Geminidi' è un evento ancora più eccezionale e il numero di stelle cadenti è anche maggiore. Tuttavia, il fenomeno si verifica a metà dicembre, proprio quando inizia l'inverno. Abbastanza facile capire il motivo per cui la gente preferisca stare sdraiata in un campo in una calda notte di agosto piuttosto che a metà dicembre, quando le temperature sono tutt'altro che piacevoli". 

PERCHE' SI CHIAMA NOTTE DI SAN LORENZO? -  Nell'agosto del 258 l'imperatore Valeriano emanò un editto secondo il quale i vescovi, i presbiteri e i diaconi dovevano essere tutti mandati a morte. L'editto fu eseguito immediatamente a Roma. Papa Sisto II fu ucciso il 6 agosto insieme a quattro dei suoi diaconi. Il 10 agosto fu la volta di Lorenzo che secondo la tradizione venne arso sulla graticola. La notte di San Lorenzo dunque è tradizionalmente associata al fenomeno delle stelle cadenti che ricordano o lo scoppiettio dei carboni ardenti su cui il santo fu martirizzato o più verosimilmente le sue lacrime. Quest'ultima la versione fatta propria anche da Giovanni Pascoli che nella sua poesia 'X Agosto' interpreta appunto la pioggia di stelle cadenti come lacrime celesti: "San Lorenzo, io lo so perché tanto / di stelle per l'aria tranquilla / arde e cade, perché si gran pianto / nel concavo cielo sfavilla...".

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