Venerdì 19 Aprile 2024

La storia della principessa indiana che combatté i nazisti diventa serie TV

Freida Pinto interpreta Noor Inayat Khan, catturata dalla Gestapo in Francia mentre lavorava come spia inglese in favore della resistenza

Freida Pinto

Freida Pinto

I produttori stanno cercando un network, o un servizio di streaming, per distribuire la serie TV dedicata a Noor Inayat Khan, ma scommettiamo che non faranno fatica a trovarlo. Anzi, avranno l'imbarazzo della scelta: stiamo infatti parlando di una straordinaria storia vera, quella di una principessa indiana, figlia di un mistico Sufi, che nel corso della seconda guerra mondiale diventò una spia per conto degli inglesi e aiutò i partigiani della Francia occupata dai nazisti a organizzare la propria resistenza. A interpretarla su schermo sarà Freida Pinto, famosa soprattutto grazie al film 'The Millionaire'.

La storia della donna che combatté i nazisti

Nata a Mosca nel 1914, Noor Inayat Khan si trasferì poco dopo in Inghilterra, insieme a tutta la famiglia, e nel 1920 andò a vivere in Francia, dove studiò psicologia infantile alla Sorbona e musica al conservatorio di Parigi. Poi scoppiò la seconda guerra mondiale, la Francia fu rapidamente sopraffatta dalle truppe corazzate naziste e la famiglia Khan riuscì con un po' di fortuna a rifugiarsi in Inghilterra. Per quanto profondamente pacifista, si convinse della necessità di combattere il nazismo.

Breve salto in avanti nel tempo e nel 1943 la troviamo nella Francia occupata, in qualità di operatrice radio e con il compito di coordinare la resistenza locale e di mantenere le comunicazioni con il comando inglese: la prima donna a ricoprire una simile posizione. Gli storici sostengono che fornì un significativo contributo alla pianificazione dello sbarco alleato in Normandia, nonostante abbia potuto svolgere la propria missione per pochi mesi: messa nel mirino dalla Gestapo, fu invitata dai propri superiori a tornare in patria, ma rifiutò perché era l'unica operatrice radio sul campo. Tradita da agenti doppiogiochisti, fu catturata, torturata e interrogata, ma non rivelò alcunché. Tentò la fuga un paio di volte, senza successo, e una terza volta fu quasi vicina a riuscirci, ma fu imprigionata nuovamente e poi trasferita al campo di concentramento di Dachau. Qui il 13 settembre 1944, all'età di 30 anni, fu giustiziata insieme ad altre tre donne, due spie inglesi e una francese.

Chi c'è dietro la serie TV

Anand Tucker si occuperà della regia, mentre Andy Paterson della produzione, cementando in questo modo un sodalizio che ha già prodotto ottimi risultati: per esempio i film 'La ragazza con l'orecchino di perla' e 'Hilary and Jackie'. La produzione vede anche impegnata Claire Ingham ('L'ispettore Gently', 'Shameless'), colei che per prima ha dato inizio al progetto. Infine, la sceneggiatura è firmata da Olivia Hetreed, autrice di titoli come 'La ragazza con l'orecchino di perla', 'Cime tempestose' e 'Altamira'. Hetreed ha lavorato partendo dal saggio 'Spy Princess: The Life of Noor Inayat Khan' di Shrabani Basu, che è consulente della serie TV.

Un'eroina che sfida ogni pregiudizio e stereotipo

A proposito di Noor Inayat Khan, l'attrice e produttrice esecutiva Freida Pinto ha dichiarato: "Mandare donne in prima linea è una decisione controversa ancora oggi. Inviare una mistica sufi, che non utilizzava armi, figlia di un guru indiano dai lunghi capelli che predicava pace e amore, è stato qualcosa di sorprendente. Ciononostante Noor ha avuto successo e l'ha ottenuto non superando ciò che la differenziava dal contesto nel quale agiva, ma traendo forza proprio da quelle differenze". La sceneggiatrice Olivia Hetreed aggiunge: "In un momento storico come quello che stiamo vivendo, nel quale i conflitti su razza, identità e patriottismo assumono un'energia nuova e spaventosa, il personaggio di Noor, la sua storia e le sue scelte di vita e di morte ci offrono l'immagine di un'eroina che sfida ogni pregiudizio e stereotipo".

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