Nonno Vergassola formato famiglia "Il mio musical preso dalle favole"

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"I nipoti ti danno una felicità, una botta di adrenalina, un senso della vita. Pensi che farai cose che serviranno a loro, anche se tu non ci sarai più. E quando i genitori vengono a riprenderli, ci guardiamo con uno sguardo complice: non sapranno mai cosa abbiamo fatto insieme quel pomeriggio". Chissà se è anche per questo che Dario Vergassola, attore, comico, conduttore, scrittore, cantante, nonno di tre bimbi tra otto e un anno, sembra aver inaugurato un suo nuovo filone dedicato proprio ai ragazzi. Prima in libreria con le Storie vere di un mondo immaginario. Cinque racconti delle Cinque terre (ed Baldini + Castoldi) e ora a teatro con Malefici, suo primo musical per famiglie al debutto il 22 gennaio al Fausto Melotti di Rovereto.

"Quando mi hanno proposto di scrivere questa drammaturgia mi sono sentito come Shakespeare. Ora mi toccherà girare con il golf a collo alto come gli autori seri", scherza. "I nostri protagonisti sono Grimilde, la strega di Biancaneve, Jafar di Aladdin, Ursula della Sirenetta e il Lupo di Cappuccetto Rosso", spiega Vergassola, raccontando il suo rapporto con le favole.

"Mia mamma – ricorda – mi raccontava quelle dei fratelli Grimm: terribili perché nate per spaventare i bambini. Con mio figlio invece avevamo un gioco: ero sempre via, ma costruivamo una storia e ogni volta ne aggiungevamo un pezzo. Credo lo faccia tutto il mondo, ma ci sembrava una cosa solo nostra, molto intima. Con i nipoti oggi – sorride – ci inventiamo di tutto".

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