"Non si usa “loro“ al singolare" La Oates contro la lingua inclusiva

Negli Usa “they“ riferito a singoli è il pronome di chi rifiuta l’identità di genere binaria

Joyce Carol Oates nella bufera: la grande scrittrice americana, 83 anni, ha criticato l’uso di “they“ e “them“ come pronomi singolari usati per identificare persone che rifiutano l’identità di genere binaria. L’autrice di Acqua nera, Blonde e di altri 56 romanzi, più novelle, raccolte di racconti e poesie ha usato Twitter per contestare "l’uso generalizzato" del “loro“: "non per ragioni politiche", ha spiegato, ma dal punto di vista linguistico: così facendo si elimina la distinzione tra un soggetto singolare e plurale.

Adottato da secoli nell’inglese colloquiale per riferirsi a una persona il cui genere non è noto o non è rilevante, nel mondo anglofono il “they“ singolare è diventato comune anni fa per definire persone che non si identificano nei generi binari maschile o femminile, e adesso il “theythem“ singolare testimonia accettazione nei confronti delle persone trans. "La lingua cerca di comunicare con chiarezza, non di offuscare. Questo è lo scopo", critica invece la Oates.

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