Mercoledì 24 Aprile 2024

Non è più tempo di Blubell: addio Lido di Parigi

Turismo fermo per il Covid, affitti troppo alti, ma soprattutto un’idea di divertimento ormai fuori moda. Cala il sipario dopo 76 anni

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di Giovanni Serafini

È la fine di un’epoca, una pagina di storia che si chiude: il Lido, mitico cabaret parigino, va in pensione dopo 76 anni di gloriosa attività. Via le Bluebell, il cancan, le piume di struzzo, le paillettes Swarovski, i ventagli maliziosi che nascondevano e mostravano i seni nudi delle ballerine. Responsabili principali di questa scomparsa sono il Covid, che da tre anni blocca il turismo nella capitale, gli assalti dei gilet gialli sugli Champs Elysées e i costi esorbitanti del canone di afffitto (5 milioni di euro l’anno) e degli spettacoli (10 milioni di euro per l’ultima rivista).

Fuorimoda in quest’epoca che non lascia spazio ai divertimenti vecchio stile (sopravvivono il Moulin Rouge e il Crazy Horse, ma non si sa per quanto), il Lido è ormai un relitto del passato. Deserta la sala da 1100 posti. Spenti i monumentali lampadari di cristallo. Inaccessibile il lungo corridoio di tappeti rossi che accoglieva il pubblico. Le Bluebell Girls e i Boys Dancers sono stati licenziati, e con loro un battaglione di tecnici, elettricisti, specialisti del suono, costumiste, sarte, abbigliatrici e “petites mains“ che ogni giorno riparavano piume e corsetti, strass e parrucche, strascichi di tulle e tacchi a spillo.

Da troppi anni il cabaret perdeva somme enormi, arrivando a un passivo di 80 milioni di euro che il proprietario Sodexo, società specializzata in ristorazione collettiva, non intende più sostenere. Nel dicembre scorso ha ceduto tutto per 1 euro simbolico al gruppo alberghiero Accor, che deciderà il da farsi: forse una nuova sala di spettacolo, forse un un centro per eventi, forse un mega ristorante. "È una grande perdita per Parigi e per la Francia", commenta Jeanne d’Hauteserre, sindaco dell’ottavo arrondissement della capitale. "Non esageriamo", replica Edouard Lefebvre, presidente del Comitato degli Champs Elysées: "Quando una formula non funziona più bisogna cambiarla".

Furono due italiani emigrati in Francia un secolo fa a dar vita al cabaret che in brevissimo tempo sarebbe entrato nel mito. Si chiamavano Giuseppe e Luigi Clerico. Erano partiti con in tasca un biglietto di sola andata da Campiglia, un paesino piemontese della Val Soana. Lavoravano come muratori, fecero fortuna e diventarono imprenditori edili. Nel 1946 comprarono la “Plage de Paris“, una piscina sotterranea situata al numero 78 degli Champs-Elysées, che esisteva fin dagli anni Venti. Frequentata da una clientela d’élite, era stata ribattezzata “Lido“ in omaggio a Venezia: i camerieri si spostavano su piccole gondole per servire i clienti... I fratelli Clerico, dotati di uno spiccato senso degli affari, soppressero la piscina ma conservarono il nome: il nuovo Lido doveva essere una gigantesca sala adibita a “diner spectacle“, formula allora inedita che venne presto adottata in tutto il mondo.

In quegli anni del dopoguerra il nuovo cabaret divenne un punto di riferimento, un luogo d’incontro internazionale per chi voleva divertirsi e dimenticare gli orrori della guerra. Gli spettacoli, sempre più sfarzosi, si ispiravano alle commedie musicali americane, ma il pezzo forte erano le splendide ragazze reclutate dalla coreografa irlandese Margaret Kelly, ribattezzata Miss Bluebell per i suoi occhi azzurri: dovevano essere alte almeno 1 metro e 75, bellissime, formate nelle scuole di danza classica, disposte ad esibirsi nude in scena.

Nel 1977 il Lido si trasferì nella sede attuale, al numero 116 bis degli Champs Elysées. Sotto l’impulso dei fratelli Clerico si aprì una nuova era: il palcoscenico divenne molto più grande, capace di accogliere acrobati, dromedari, cavalli al galoppo, elicotteri che s’incendiavano in scena, vulcani in eruzione, perfino una portaerei: un prodigio della tecnica e della messinscena. Ma la chiave di volta restavano sempre loro, le Bluebell: dal 1946 ad oggi oltre 10.000 girls si sono avvicendate sul palcoscenico del Lido.

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