Mercoledì 24 Aprile 2024

Nella Roma barocca di Bruno Tobia indaga Er Calamaro

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C’è un presepe. Meraviglioso. Che attraversa i secoli, dal Cinquecento ai giorni (quasi) nostri, e famiglie nobili e potenti. Finché si arriva al 1956. A Roma, una Roma barocca e cupa, nevica di brutto. E c’è Er Calamaro, pescivendolo a Campo de’ Fiori, comunista, basso e brutto, strabico che ha un amico: Eugenio, colto e affabile (così appare), maestro vetraio, ricercatissimo dagli antiquari di tutta Roma per la sua bravura. Il problema è che Eugenio viene orrendamente assassinato. Er Calamaro e il commissario Rainaldi (poco simpatico e democristiano tutto di un pezzo) indagano. In un giallo in cui la vera protagonista è Roma, l’Eterna (splendide le pagine su Edmondo De Amicis che pennella il clima del XX settembre 1870). E dove l’Autore, da storico di chiara fama, si trasforma in scrittore.

ghid

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