
Ncuti Gatwa (32 anni) e Varada Sethu (32)
«Se dovessi dire al me stesso più giovane che un giorno diventerò Doctor Who? Penso riderebbe, non potrebbe crederci. Sarebbe qualcosa di ridicolo che non rientra nel regno delle possibilità. Quando ho fatto il provino, ho pensato: «Non accadrà, non mi sceglieranno mai». Credevo di aver buttato via un'occasione». E invece Ncuti Gatwa è il Quindicesimo Dottore che dal 12 aprile torna su Disney+ per la seconda stagione della terza serie dedicata al Signore del Tempo. Al suo fianco una nuova compagna, Belinda Chandra, interpretata da Varada Sethu già vista in Andor. I due si avventurano attraverso il tempo e lo spazio, da un futuristico 51° secolo al 803º Interstellar Song Contest fino a trasformarsi in personaggi animati, con un obiettivo: riportare Belinda sulla Terra. Impresa più difficile del previsto a causa di una forza misteriosa che impedisce il ritorno.
Otto episodi che usciranno settimanalmente al cui timone troviamo lo showrunner Russell T Davies che, nel primo episodio, inserisce un riferimento alla sottocultura "incel”, la stessa a cui fa riferimento Adolescence.
«Doctor Who ha sempre affrontato i problemi sociali a suo modo. Ho pensato che il primo episodio fosse semplicemente una continuazione di questo percorso», spiega Gatwa. «È essenziale parlare ai ragazzi e alla società. È una discussione importante rispetto ai giovani indottrinati online. Esistono un pericolo e una minaccia reali per il mondo in termini di cultura incel, misoginia e violenza ed è positivo discuterne. Così come è importante – continua l'attore - che i media si occupino di queste questioni. È così che la società elabora quello che accade. È davvero interessante analizzare questi problemi attraverso una lente romanzata».
«Sta succedendo qualcosa grazie alla tecnologia e al fatto che questa sia una serie di fantascienza», gli fa eco Sethu. «La cosa grandiosa di questo franchise è che vedi le cose attraverso gli occhi di un alieno. Sei in grado di guardarle con curiosità e di imparare qualcosa sulla società».
A differenza degli altri personaggi che in passato hanno affiancato il Dottore, Belinda Chandra ha un temperamento ben diverso che lo mette costantemente in discussione. «È la cosa che preferisco di lei», ammette l'attrice. «Non ha paura di affrontarlo, di chiedere ciò di cui ha bisogno, di stabilire dei limiti, di scoprire il suo sistema di valori. Conosce ciò in cui crede. Penso sia questo che la rende lei così grandiosa e loro così eccezionali: ognuno fa la sua parte. Sono entrambi forti allo stesso modo e si portano in braccio a vicenda».
Dopo mesi trascorsi sul set nei panni dei loro personaggi, cosa credono di aver imparato su loro stessi? «Come rispettare e prendermi cura di me stessa. Sul set mi chiedevano sempre di cosa avessi bisogno. Questo significa che mi sono abituata a farmi quella domanda», racconta Sethu. «Qualcosa che non faccio abbastanza nella mia vita. Certamente non chiedo. Belinda, al contrario, lo fa spesso. Le sono così grata e spero che questa parte di lei rimanga con me per sempre».
«Siamo in posizioni fortunate. È un lavoro così bello, ma può anche sembrare un'impresa enorme», chiosa Gatwa. «Noi creativi abbiamo la tendenza a non essere troppo clementi quando creiamo. Con Doctor Who credo di aver imparato ad esserlo».