
Un condor della California in volo sopra il Grand Canyon
Dieci fiocchi davvero importanti per la fauna americana sono stati esposti allo zoo di Los Angeles: riguardano altrettanti pulcini di condor della California, uno degli animali più rappresentativi degli Stati Uniti che si era però ritrovato sull’orlo dell’estinzione una quarantina d’anni fa.
Un lento, ma costante ripopolamento
Una volta cresciuti, i 10 piccoli condor californiani potranno essere rilasciati in natura contribuendo così al lento ma costante ripopolamento della specie, che l’anno scorso contava 561 esemplari in tutto il mondo, di cui 344 in stato di libertà nel territorio americano.
L’attenzione per garantire la sopravvivenza di questo uccello è quindi ancora sempre al massimo, ma di certo la situazione è notevolmente migliorata rispetto agli anni Ottanta, quando erano stati censiti solo 22 condor della California ancora in natura. Fu allora che il governo americano decise di catturarli e affidarli allo lo zoo di Los Angeles per dare inizio al “California Condor Recovery Program”, di cui la recente nidiata rappresenta l’ultimo successo.
"I pulcini di quest'anno contribuiranno ad aumentare la diversità genetica della popolazione selvatica di condor della California", ha orgogliosamente dichiarato in un comunicato stampa Denise Verret, amministratore delegato e direttore dello zoo di Los Angeles. "Questa specie iconica rappresenta una vittoria per la conservazione di Los Angeles e della California". Anche se tutti i 10 piccoli condor possono essere rilasciati in natura una volta sviluppate le capacità di volo, alcuni di loro potrebbero però essere trattenuti presso la struttura per partecipare al programma di riproduzione.
Oggi è minacciato dall’inquinamento ambientale
Il condor della California (Gymnogyps californianus) ha un’apertura alare che può superare i 2,8 metri e può stare in cielo per ore sfruttando le correnti ascensionali. È considerato prezioso per l’ambiente perché si nutre esclusivamente di carcasse di grandi animali come cervi, bovini e pecore.
In natura il condor della California depone in genere un solo uovo ogni due anni, in grotte o crepacci montani, che viene covato da entrambi i genitori per circa 55 giorni. Dopo la schiusa, il pulcino resta nel nido per 5–6 mesi e continua a dipendere dagli adulti anche dopo l’involo.
Questa lentezza nella riproduzione continua a essere un fattore di rischio per la sopravvivenza di questo grande uccello, che oggi è minacciato soprattutto dall’inquinamento: uno studio svolto nel 2022 ha rilevato nel sangue di alcuni condor della California selvatici ben 40 composti correlati al Ddt, passati da un animale all’altro lungo la catena alimentare fino a finire nel corpo di questo uccello-spazzino.