Giovedì 18 Aprile 2024

"Napoli è il mio Far West. E io mi sento Ulisse"

Mario Martone porta a Cannes “Nostalgia“, unico film italiano in concorso, girato al quartiere Sanità. "Neanche i napoletani lo conoscono"

Andrea

Martini

Si sono conosciuti in un barcone di migranti, vengono da paesi diversi anche se la loro pelle ha lo stesso colore: fingono di essere fratelli. Il minorenne Tori ha le carte in regola per vivere in un paesino della Vallonia, la poco più che adolescente Lokita lo sarebbe solo se fosse sua sorella. Le difficoltà quotidiane aumentano e spacciare droga non basta per procurarsi falsi documenti. Tori e Lokita di Jean-Pierre e Luc Dardenne taglia il respiro. Non predica, non spiega, non auspica. Sgomenta. I Dardenne, per la nona volta in Concorso, ipotecano un premio anche se la terza Palma non ha precedenti.

Nostalgia è invece la grande occasione per Mario Martone, che Cannes ha spesso ingiustamente ignorato. Il regista napoletano si affida alle pagine dell’omonimo romanzo di Ermanno Rea ma proprio la rassicurante intelaiatura delle pagine gli permette di abbandonarsi al demone della sua personale creatività, in qualche occasione tenuta a freno dall’intelligenza e dalla cultura. Nella vicenda di un uomo che scappato quindicenne, già guappo, torna quarant’anni dopo, ricco senza ostentazione, nel rione Sanità si nasconde la forza di un destino sospeso. Se da quel labirinto è riuscito a uscire, sia pure col fardello del rimorso, perché vuole a ogni costo farvi ritorno? Non solo per la vecchia madre, che pur accudisce con dolcezza. In ogni forma nostalgica si nasconde un’infantile ingenuità. A mano a mano che il protagonista riprende confidenza con i vicoli, le scalinate, gli slarghi che gli furono intimo paesaggio, la curva del tempo trascorso perde ampiezza. Tutto è cambiato nella Sanità ma non per chi da terra straniera l’ha percepita come luogo della mente, scrigno d’emozioni. Aiutato da PierFrancesco Favino (mirabile nel rendersi napoletano, fin nelle movenze e nei silenzi), Martone firma uno dei suoi film sentiti e intensi.

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