Martedì 23 Aprile 2024

Nadia Toffa, il video dell'intervista a 'Le Iene'

Ieri sera la conduttrice ha raccontato in tv i momenti prima del malore e la sorpresa per l'affetto ricevuto da milioni di persone. "Mi ha telefonato anche Berlusconi"

Nadia Toffa intervistata da Le Iene

Nadia Toffa intervistata da Le Iene

Roma, 18 dicembre 2017 - E' andata in onda ieri sera in esclusiva su 'Le Iene Show' l'intervista a Nadia Toffa che, dopo il malore e il ricovero all'ospedale, ha parlato per la prima volta di quanto accaduto, dalla mattina e i primi segnali che qualcosa non andava ai momenti più drammatici della corsa in ospedale e il trasferimento in elicottero al San Raffaele di Milano. Poi la commozione per i pensieri e gli auguri di buona guarigione da milioni di persone, compresi "i politici con i quali mi sono scontrata", racconta lei, fino alla telefonata di Silvio Berlusconi. 

Quella mattina, racconta la Toffa ai colleghi Giulio Golia, Matteo Viviani e Nicola Savino, "mi sentivo strana" e Davide Parenti al telefono "mi ha detto che ero molto rallentata. Io sinceramente non ricordo benissimo...". "In effetti era una cosa strana, mi sono detta 'mi sdraio', invece non l'ho fatto - dice ancora - Quindi scendo, mi ricordo benissimo la hall dell'hotel. Ho chiesto di pagare e il taxi per andare in stazione. A un certo punto, sono caduta. L'ultima frase che mi ricordo era quella della ragazza della reception che mi ha detto: 'Vuoi che ti dia una mano con le valigie, 'ché è arrivato il taxi?'. Poi sono caduta di faccia, ho ancora un livido ma sta migliorando".

La 'Iena' dice di non ricordarsi "il malore, ma mi ricordo l'ambulanza. Nella mia vita non l'avevo mai presa. All'inizio ho pensato fosse successo un incidente perché sentivo un'ambulanza, ma dopo un po' mi sono resa conto che forse sentivo la sirena un po' troppo vicina. Quindi ho realizzato e mi sono detta: 'Vuoi vedere che è la mia ambulanza?'. Ho ripreso conoscenza in ambulanza. Poi a un certo punto ho visto Max (ndr, autore storico delle Iene) ma erano passate ormai cinque ore, ho avuto un black-out. Lo vedo e gli dico: 'Ma tu cosa ci fai a Trieste?'. Ero lucida, ma non mi sono resa conto di ciò che stava accadendo, della gravità. Nessuno sapeva cosa avessi".

Nadia Toffa, morta di cancro a 40 anni
Nadia Toffa, morta di cancro a 40 anni

Poi il racconto del viaggio in elicottero fino al San Raffaele di Milano. "Una figata pazzesca. Non l’avevo mai preso e mi piacciono da impazzire queste cose: ho fatto bungee jumping… l’elicottero in effetti non l’avevo mai provato. Mi dicono: 'Si deve andare in elicottero. C’è la bora'". Con cuffie e microfonino per parlare col capitano "sorvolavamo le città. Diceva il capitano: 'Adesso stiamo passando Porto Marghera', poi eravamo passati per Vicenza… Quando parlavo col capitano e mi illustrava le città, io pensavo ai servizi che avevo realizzato. Quando poi sono arrivata al San Raffaele c’era un sacco di gente, io dicevo: 'Ma cosa ci fate qua?'".

E' stata un'infermiera a far capire alla Iena che tutti parlavano di lei e di quanto era accaduto. "Mi ha detto: 'È iniziato adesso ‘Tu sì que vales’ e Maria De Filippi ha iniziato salutandoti e facendoti un grande in bocca al lupo con un pensiero per te'. Io la guardo e dico: 'Ma chi è che gliel’ha detto? Chi ha detto a Maria De Filippi che sono stata male?'". "Mi hanno detto che è successo un putiferio. Io mi sono molto commossa, mi hanno detto di città che hanno pregato per me, città intere: a Taranto hanno fatto la fiaccolata, Napoli ha pregato per me… scusate se mi commuovo ma… mi ha stupito tanto l’affetto della gente comune, perché secondo me non contava tanto il personaggio, pregavano davvero per me, per le battaglie che portiamo avanti".

A scriverle messaggi di pronta guarigione anche diversi politici "con cui ho un rapporto 'conflittuale'", che "ho affrontato" in passato. Una cosa che "mi ha molto stupita". "Mi ha chiamato anche Silvio Berlusconi, credevo fosse il suo imitatore", ha scherzato la Toffa. Poi momento di serietà: "Io prendo molto la vita con ironia, se le cose devono succedere è perché devono accadere, e ogni cosa ti insegna qualcosa, però se mi metto nei panni delle persone che si sono preoccupate per me un po’ mi commuovo. I miei genitori si sono preoccupati da morire, tutti voi…".

 

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