Martedì 23 Aprile 2024

Muscoli possenti e una colossale forza di volontà Dall’Abruzzo al mondo, emigranti di successo (sul ring)

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Quattro uomini e una donna. Partiti dall’Abruzzo nell’arco di un secolo per cercare fortuna dall’altra parte del mondo, grazie al coraggio di dare e prendere colpi senza arretrare. Possenti nei muscoli e nell’anima. I personaggi raccontati da Massimo Cutò sono notissimi o colpevolmente semisconosciuti dalle nostre parti, comunque autentici miti oltreoceano.

Bruno Sammartino, la roccia, classe 1935, approdato ragazzino a Pittsburgh, è stato il più grande di sempre nel wrestling: numero uno per 4.040 giorni, record insuperabile. Michele Leone (nella foto), The baron, nato nel 1909, ha conquistato la cintura iridata nella lotta a Los Angeles. Quindi i due Rocky: Marciano, il bombardiere, il più grande peso massimo della storia; Mattioli, l’incudine, emigrato ragazzino in Australia nel ‘58, riportato in Italia e diventato campione mondiale dei medi junior nel ‘77 a Berlino. E Monica Passeri, il corpo, trent’anni: voleva lottare tra i professionisti americani e ci è riuscita.

Il libro li contestualizza in un’Italia che dal primo ’900 arriva ai giorni nostri. In principio c’era una popolazione contadina gracile e malnutrita, di fronte allo specchio deformato del cinema muto che mostrava all’inverso i corpi gloriosi di Maciste – il camallo Bartolomeo Pagano nel kolossal Cabiria –, Sansone (e le varie sansonette), Bruto, Ursus. Mentre nelle arene e nelle fiere i muscolari spezzavano le catene allargando il torace a dismisura. r. c.

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