Mercoledì 24 Aprile 2024

Andar per mostre: High Society, ritratti ad Amsterdam e gli appuntamenti da non perdere

Arte, cosa vedere nei musei, ma non solo: viaggio nella bellezza da Bologna a Lecce

Rembrandt  'Oopjen Coppit' (1634);  Sargent 'Dr.Pozzi' (1881), Boldini 'Casati' (1908)

Rembrandt 'Oopjen Coppit' (1634); Sargent 'Dr.Pozzi' (1881), Boldini 'Casati' (1908)

Amsterdam, 14 maggio 2018 - C’è anche tanta Italia al Rijksmuseum di Amsterdam. Merito di “High Society” (Alta società), mostra particolare, la prima a proporre una galleria di ritratti a grandezza naturale, una passerella lunga quattro secoli: protagonisti, potenti principi, eccentrici aristocratici e persone incredibilmente facoltosi, raffigurati dai massimi maestri della storia dell’arte. Qualche nome? Cranach, Veronese, Velázquez, Reynolds, Gainsborough, Sargent, Munch e Manet, Munch.  Fiore all’occhiello dell’esposizione, gli sposi Marten Soolmans e Oopjen Coppit ritratti da Rembrandt e proposti per la prima volta dopo il restauro. Fra le opere provenienti da musei e collezioni private di tutto il mondo - Parigi, Londra, Vienna, Los Angeles e il dal Belpaese - parla italiano la luminosa “Marchesa Luisa Casati con un levriero” immortalata dall’artista ferrarese Giovanni Boldini nel 1908 (proprietà privata). Uno dei ritratti associati al glamour dell’alta società, che nel 1909 trovava posto nella casa di moda di Jacques Doucet di Parigi, fra le creazioni dello stilista. Il look ricercato e il senso dello stile della Divina Marchesa hanno influenzato Galliano, Alexander McQueen, Karl Lagerfeld e altri stilisti che a lei si sono ispirati.

 

Dall’Italia, per l’esattezza dalla collezione Contini Bonacossi di Firenze, arriva il “Ritratto di Iseppo da Porto col figlio Adriano” di Paolo Veronese (1552), per l’occasione riunito a quello della moglie, la Contessa Livia da Porto Thiene con la figlia, dipinto mentre la nobildonna era in dolce attesa, come suggerisce la mano delicatamente appoggiata sul ventre arrotondato (prestito del Walters Art Museum di Baltimora). «È la prima mostra in assoluto dedicata al ritratto a figura intera e a grandezza naturale, che era il modo più glamour per ritrarre un singolo soggetto», spiega sorridendo in ottimo italiano Jonathan Bikker, membro interno del dipartimento curatoriale del Rijksmuseum e curatore dell’esposizione. Che si apre con “Enrico il Pio, Duca di Sassonia” e “Caterina, Contessa di Meclemburgo”, i primissimi dipinti realizzati da Lucas Cranach il Vecchio nel 1514, e si conclude con quelli a figura intera degli inizi del Novecento, passando attraverso opere maestose come “Don Pedro de Barberana y Aparreguy” di Velàsquez (1631-33), il “Ritratto di Jane Fleming” di Sir Joshua Reynolds (1778-79), “L’Artista” di Manet (1875). E poi John Singer Sargent, Thomas Gainsborough, Edvard Much. 

 

«Poiché Rembrandt, di cui ricorrerà il 350° anniversario della morte il prossimo anno, fu il più grande pittore della Golden Age olandese, sono state selezionate le opere dei migliori artisti della storia dell’arte europea nell’arco di 4 secoli», sottolinea il curatore. In totale 39 ritratti a figura intera, 36 dei quali sono stati prestati da musei e collezioni private di 11 paesi diversi per celebra l’acquisizione dei ritratti di nozze di Marten Soolmans e Oopjen Coppit, acquistati nel 2016 dal Rijksmuseum e del Louvre, che li esporranno a turno. Realizzati tra i primi anni del XVI secolo e gli inizi del XX, i ritratti a grandezza naturale in mostra al Rijksmuseum documentano anche le evoluzioni della moda nel corso del tempo, mostrando l’abitudine dei soggetti di farsi rappresentare con i loro animali, su sfondi di interni riccamente decorati con colonne e tendaggi, oppure di paesaggi estivi o invernali. 

E se inizialmente era riservato ai sovrani e alla nobiltà, con il tempo il vezzo di farsi immortalare a figura intera diventò prerogativa dell’alta società in generale. Merota una sosta ogni dipinto e una sottolineatura va al ruolo riservato agli animali; spesso il cane fa da spalla al personaggio dipinto, rispecchiandone animo e gusto. Una menzione speciale va al “Ritratto di Samuel-Jean Pozzi” dipinto da Sargent nel 1881. Celebre ginecologo e chirurgo e leggendario dongiovanni, Pozzi fu grande amico di Proust. Esercitava un grande fascino oltreché sulle donne anche sui suoi studenti per i modi eleganti e raffinati, tanto da essere soprannominato “la Sirena”: fra le sue fiamme figura anche l’attrice Sarah Bernhardt, alla quale dovette amputare una gamba come chirurgo nel 1915. Nel ritratto di Sargent il dottor Pozzi appare giovane e aitante, consapevole del fascino e della forte carica erotica che esercita stretto in una veste da camera. Rosso fuoco. 

Per la visita

Titolo: High Society / Sede: Rijksmuseum, Museumstraat 1, Amsterdam - Fino al 3 giugno Orari: Tutti i giorni dalle 9 alle 17 / Biglietti: Adulti € 17,50, bambini e ragazzi fino a 18 anni, ingresso gratuito Info & prenotazioni  Tel. +31 (0) 20 6621 440 rijksmuseum.nl/high-society rijksmuseum.nl/en/tickets

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Il labirinto di Orodè Deorox - Mille frammenti a Copertino (Lecce, mosaico e pittura - Contemporaneo, tra kitsch e postmoderno - Fino al 10 giugno - Info 0832/934449 - http://www.orodedeoro.com/

 

Lucca, Per sogni e per chimere, Giacomo Puccini e le arti visive, influenze d’autore - Il rapporto fra il maestro pittori del suo tempo -  Fino al 23 settembre - Info 0583/467205 - www.fondazioneragghianti.it

 

 

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