Mercoledì 24 Aprile 2024

Mosca bianca fra gli italiani

Silvio

Danese

I festival non sono i luoghi migliori per vedere film. La quantità, la pretesa di sublime, colonizza i neuroni e abbassa la lucidità. Però possiamo quasi essere certi che Freaks Out di Gabriele Mainetti (Lo chiamavano Jeeg Robot), quarto italiano in concorso, sa di blockbuster d’autore, è una mosca bianca del cinema italiano e si muove sparando colpi d’azione e grottesco viziato dal suo peso, ma anche virtuoso di ricerca originale.

Tra un espressionismo tedesco cucinato in suoni e colori punk (alla base c’è il cult Freaks di Tod Browning) e il Tarantino di Bastardi senza gloria qui si tenta l’epopea di quattro disgraziati da baraccone capaci di voltare abnormi handicap in poteri da X Men. Nella periferia romana dell’occupazione nazista e della liberazione partigiana riusciranno a non soccombere al folle SS che li vuole al servizio del Fuhrer per vincere la guerra? Colossal e colossale rischio. Siamo quasi negli stessi anni, le “purghe“ staliniane, nell’altro titolo in concorso, Capitan Volkonogov è fuggito del duo russo MerkulovaChupov, dove la ricerca del perdono per tradimenti e omicidi diventa una discesa all’inferno dell’anima. Potrebbe sbucare un Coppa Volpi al protagonista.

Sa invece di fresco e luminoso il “filmino“ in forma di dittico (non un videoclip) di Elisabetta Sgarbi La nave sul monte, alle Giornate degli Autori, ispirato a una canzone di Extraliscio. L’omaggio nobile, esplicito, a Fitzcarraldo di Herzog pare meno importante di un set forte, dotato di sua autonomia musicale extra(liscio): la nave slabbrata dalla ruggine e abitata da ballerini e musicisti, fatta roteare in cima a una collina da droni e montaggio, trascina una bella, polivalente pagina di cinema.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro