Montalbano sono. E torno in versione quasi inedita Il piacere di ritrovare il commissario più amato

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Meglio chiarirlo subito: nessuna delle sei storie contenute in La coscienza di Montalbano suonerà davvero inedita al fan più fedele del nostro commissario di Vigàta. Neanche quella che chiude il volume, intitolata Il figlio del sindaco e finora effettivamente mai andata in libreria. Realizzata per i clienti di una banca, costituisce infatti lo scheletro ben riconoscibile del romanzo Una voce di notte, pubblicato nel 2012.

Si tratta però, indubbiamente, di sei rarità di Andrea Camilleri (foto) che a molti potranno essere sfuggite. Come ad esempio i bei racconti scritti per le antologie tematiche in cui Sellerio ha chiesto ai suoi giallisti di far confrontare i loro personaggi con situazioni curiose e inedite (Capodanno in giallo, Ferragosto in giallo e altri): ve lo immaginate Montalbano alle prese con la camurria del Cenone? Poi c’è La finestra sul cortile, una storia scritta a puntate da Camilleri su un giornalino di quartiere romano, Il nasone di Prati, per il puro gusto di vedere il commissario lasciare il suo villino in spiaggia e mettersi alle prese con i condomìni di città e con le loro beghe.

Sono avventure brevi, casi cotti e mangiati in poche pagine, ma non senza la consueta maestria e tanticchia di ironia. Una minestra riscaldata? E quando mai Salvo Montalbano ha mangiato minestre?

Simone Arminio

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