Montalbano a Londra: "Un fumetto sono"

Quindici disegnatori italiani e inglesi uniti per celebrare Camilleri e il suo commissario: "Abbiamo trasformato in disegni i volti di Vigata"

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di Letizia Cini

Maturo, giovane e ora anche a fumetti. Il fascino di Salvo Montalbano non conosce limiti; dopo i picchi di ascolto che continuano a conquistare gli episodi della serie tv che lo vedono ’incarnato’ nell’attore Luca Zingaretti, il commissario si fa a strisce. Lo conferma Massimo Fenati, fumettista, illustratore e animatore italiano che vive a Londra, famoso per i suoi Gus & Waldo, una coppia di pinguini gay innamorati. "Ho curato per conto dell’Istituto Italiano di Cultura a Londra un adattamento a fumetti del racconto di Andrea Camilleri, L’odore del diavolo – spiega –. Quattordici fumettisti italiani e inglesi si sono uniti a me illustrando ciascuno una pagina del racconto dedicato al grande scrittore siciliano", sottolinea indicando un caleidoscopio di immagini "che persino la Farnesina sta apprezzando".

Il popolare commissario di Vigata è pronto a presentarsi in questa inedita veste – ma identico look – per raccontare in vignette una storia nata dalla penna dello scrittore siciliano e pubblicata nel 1998 nella raccolta Un mese con Montalbano.

Il lavoro, frutto della fantasia dei quindici disegnatori italiani e inglesi, nasce per celebrare, oltre Andrea Camilleri, anche il fumetto italiano, tema della XX Settimana della lingua italiana nel mondo che si è svolta di recente e che ha coinvolto la rete diplomatica del nostro Paese.

Da qui l’idea dell’omaggio dei fumettisti messi insieme in questo progetto su iniziativa dell’Istituto Italiano di Cultura di Londra: la storia illustrata a più mani, dove la trama crea il fil rouge che tiene assieme il lavoro degli artisti, e che si può scaricare dal sito dell’IICL (iiclondra.esteri.it).

L’intreccio del racconto ricalca lo stile avvincente di Camilleri. Montalbano smaschera una truffa, realizzata attraverso la presunta presenza del diavolo, ai danni di un’anziana signora e messa in atto da cinici criminali intenzionati a farle vendere la sua casa. L’esistenza maligna era ritenuta tale dall’ignara donna per via di un forte puzzo di zolfo che si sentiva di notte e che la metteva in fuga ripetutamente. Manco a dirlo, Salvo Montalbano sente invece odore di truffa e risolve il caso col solito guizzo investigativo e con la solita umana sensibilità, liberando così la signora dagli spaventi notturni. Ne L’odore del diavolo, i personaggi del fumetto hanno sembianze che cambiano a seconda della mano artistica che li disegna. Il tutto si muove in un armonico dialogo.

"La sfida è stata quella di mettere assieme lo scheletro del lavoro – sottolinea il coordinatore, Massimo Fenati –. Dopo aver adattato il racconto di Montalbano in sceneggiatura per fumetto, ho dovuto creare una dettagliatissima descrizione di protagonisti e ambienti per assicurarmi che, nonostante la forte differenza di stile dei vari autori, i personaggi fossero riconoscibili di pagina in pagina e la storia scorresse senza intoppi".

"Il lettore ci scuserà se l’acconciatura di Clementina varia un po’ da una tavola all’altra, se i baffi di Filippo Fulconis vanno e vengono, o se a un telefono portatile compare il filo nella pagina successiva – conclude il disegnatore – . Queste variazioni sul tema rendono la lettura un gioco, in cui chi osserva non può fare a meno di notare quante voci diverse esistono nella coralità del fumetto italiano e internazionale, e non soltanto nell’evidente linguaggio visivo".

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