Il monologo di Chiara Ferragni a Sanremo: "Essere donna non è un limite"

Una lettera dedicata alla “Chiara bambina” quella recitata sul palco, indossando un abito finto nudo. "Il corpo di noi donne non deve mai generare odio o vergogna”.

Chiara Ferragni spiega il suo abito falso nude (Ansa)

Chiara Ferragni spiega il suo abito falso nude (Ansa)

Sanremo, 8 febbraio 2023 - "Abbiamo tutti la scritta fragile sulla pelle, siamo scatole che contengono meraviglie e vanno trattate con cura". Standing ovation per il monologo Chiara Ferragni, una lettera sul valore delle donne scritta di suo pugno e rivolta alla sua “bimba” interiore. Un messaggio chiaro e dirompente, annunciato fin dai primi istanti della sua entrata in scena quando, camminando sinuosa sulle note di “Nessuno mi può giudicare”, è apparsa bellissima ed elegante con indosso uno splendido abito simil-nude, ma che nudo non era. "Non sono nuda, è il mio corpo disegnato sul vestito", ha detto ad Amadeus, segnando l’inizio di un monologo senza mezzi termini, dove una Chiara adulta incita la bimba di un tempo a farsi largo e guardare al futuro senza paura. E così anche il secondo cambio d’abito della serata del Festival di Sanremo 2023 - con un altro vestito-manifesto, dopo la stola con la scritta "Pensati libera" - “ha un significato profondo”, ha sottolineato l’influencer, “il corpo di noi donne non deve mai generare odio o vergogna”. E tra lacrime e commozione, il messaggio è arrivato forte e chiaro: stop agli hater, le donne sono belle come sono.

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"Ciao bimba..."

“Ciao bimba, ho bisogno di scriverti una lettera. Ogni volta che penso a te mi viene da piangere, forse perché mi manchi. La gente mi conosce, in tanti mi chiedono selfie insieme ed è bello avere tanti fan”. Così l’incipit della lettera-monologo di Chiara Ferragni. Con gli occhi grandi che bucavano lo schermo, si è lasciata sfuggire qualche lacrima parlando, tra allusioni e frasi dirette, degli attacchi mediatici che negli ultimi mesi le hanno reso la vita impossibile. Attaccata sui social per tutto: l’esposizione mediatica dei figli, il suo corpo perfetto,il suo innato talento per la comunicazione. Ma, dopo mesi di silenzio, ha deciso di dire basta. “Non piaccio a tutti, ma penso finalmente di piacere a me stessa e questo è un ottimo inizio”, ha scandito subito dopo, parola dopo parola.

“Tu sei abbastanza”

“Vuoi sapere del tuo futuro? Ho sempre cerato di renderti fiera, l’ho fatto per te e per la bambina che sono stata. Quando ero nella mia cameretta, c’era un pensiero fisso nella mia testa: non sentirmi abbastanza”. Poi da grande, la consapevolezza: “Tu sei abbastanza”. E ancora. “Tutte quelle volte che non ti sei sentita abbastanza brava, abbastanza bella, abbastanza intelligente lo eri. E questo è uno di quei momenti ed è normale che lo sia”, ha detto tra le lacrime. “Le sfide più importanti sono sempre nella nostra testa”. “Piccola Chiara, crescendo vivrai tanti momenti di felicità e tanti densi di paure e ansia, goditi il vento, piangi, arrabbiati, urla se devi. Una volta un amico mi ha detto: nessuno fa la file per delle montagne russe piatte. Vivile al massimo quelle montagne russe, sia quando tu manca il fiato e sia quando la vetta sembra non arrivare mai”. Mentre sullo sfondo passavano, una dopo l’altra, le fotografie di Chiara bambina, Ferragni ha preso per mano la piccola sé di allora e le ha parlato del suo futuro. “La paura ti accompagnerà tante di quelle volte che perderai il conto. La sfida è ascoltare te stessa: se qualcosa ti farà paura, probabilmente è la cosa giusta da fare”. E poi le ha raccontato la vita che verrà. O, meglio, che è già qui. “Ho due splendidi bambini, ma di ‘Fede’ (Fedez, ndr) non ti dico niente: non voglio toglierti la meraviglia di scoprire l’amore da sola”.

“Ti sentirai sbagliata ad avere altri sogni”

Poi le domande esistenziali. “Sarà semplice fare il genitore? Mai. Sarà il mestiere più difficile di tutti. Spesso ti sentirai in colpa di essere lontana dai tuoi bambini, anche quando sarai al lavoro. Ti sentirai sbagliata ad avere altri sogni oltre alla famiglia, la nostra cultura ci ha insegnato che quando diventi mamma hai un’altra identità: sei solo una mamma”. E qui arriva la prima bacchettata al pensiero unico, a una società fatta spesso solo per uomini. “Quante volte la società ti farà sentire in colpa perché sei lontana dai figli: sempre. E quante volte lo stresso trattamento sarà riservato agli uomini? Mai!”.

“Celebra sempre i tuoi successi”

“Non cercare di essere perfetta, ma brava abbastanza. Celebra sempre i tuoi successi, quelli grandi. Ma fallo anche con quelli piccoli che nessuno vede”. Non è facile mai. “Noi donne ci sentiamo piccole” davanti a un uomo, perfino lei – bella e di successo – ha ammesso di fronte a milioni di telespettatori di “avere accettato la narrazione che qualcuno mi avesse inventato”. Ma “essere una donna non è un limite”.

Il gran finale

"Da donna dovrai affrontare tante battaglie, come non poter vivere liberamente il tuo corpo, perché se lo nascondi sei una suora, se lo mostri sei una tr.... Essere una donna non è un limite, dillo, gridalo, io ci sto provando. Alla fine andrà tutto bene, e sono fiera di te". Finale col botto quando la Ferragni ha parlato di “sessismo normalizzato”. Perché “essere una donna non è un limite, dillo alle tue amiche: gridatelo insieme per tutta la vita,. Combattette per cambiare le cose: io ci sto provando anche in questo momento. Senti come batte i mio cuore? Riconosci queste emozioni? Non dubitare di quello che sei, alla fine andrà tutto bene. E sì, sono fiera di te”.

“Pensati libera”

“Pensati libera”. È la frase che Chiara Ferragni ha scelto per il debutto a Sanremo, parole scritte sulla lunga stola bianca che le cingeva le spalle lasciate scoperte dall’elegante vestito nero. Un “abito manifesto”, come ha anticipato la Ferragni su Instagram, perché per lei – che della moda e dello stile ne ha fatto un lavoro – nulla è lasciato al caso, ogni dettaglio è un messaggio pensato. Da vera è professionista quale è. “Le semplici e pur così forti parole arrivano da un'opera di Claire Fontaine che speriamo possano ispirare tutte le donne a sentirsi libere di uscire dal ruolo che è stato a loro imposto dalla società”, spiega Chiara Ferragni. “Pensati libera è dedicato a tutte le donne che hanno voglia di sentirsi semplicemente loro stesse senza essere giudicate”, aggiunge.

L’abito manifesto

La consueta discesa dalla scalinata dell’Ariston è stata dedicata alle donne, un inno contro soprusi e violenze – Chiara ha scelto di devolvere il cachet delle due serate del Festival alla rete antiviolenza Di.Re – e a sostegno di quante, come è accaduto proprio a lei, si sentono pressate dagli hater. “Quando abbiamo iniziato a pensare agli abiti per le due serate di Sanremo – spiega Chiara Ferragni – abbiamo subito capito di non volere vestiti solo perché eccentrici o pretenziosamente belli, ma sentivamo la necessità di portare sul palco più popolare d’Italia un messaggio sociale, anche attraverso la moda”.

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