Martedì 23 Aprile 2024

Vivienne Westwood, sfila la protesta. "Contro la Brexit e il cambiamento climatico"

In passerella 75 protagonisti di una moda colta e intollerante del lusso e della noia. Attivisti coi cartelli in mano e Dame Westwood col microfono: "Combattiamo contro i politici corrotti"

Vivienne Westwood con gli attivisti alla chiusura della sfilata

Vivienne Westwood con gli attivisti alla chiusura della sfilata

Londra, 17 febbraio 2019 - Indomita, ribelle, eternamente Vivienne Westwood che torna a sfilare nella sua Londra e lo fa alla sua maniera, prepotente e intelligente, con una collezione che è il massimo dell'alta sartorialità inglese fusa con l'energia infinita del punk che in casa della stilista è da sempre pane quotidiano. Abbasso i ricchi e i potenti, no alla Brexit, il tutto espresso sui disegni delle opere d'arte stampate sugli abiti che vengono dalla Fondazione Vivienne Westwood.

Un evento di festa e di protesta contro tutte le cose che non vanno nel mondo, a cominciare dalla rivoluzione terribile del clima che sta portando tanti danni al pianeta. Sfilata co-ed, con maschi e femmine in passerella, le facce coperte da un trucco d'oro o d'argento ma anche di inqietanti maschere di gelatina, indosso completi alla Savile Row come pochi ormai riescono a fare bene come Dame Westwood (così l'ha nominata anni fa la Regina Elisabetta II) e maglieria drappeggiata come fosse un peplo, pantaloni tutti un grafito con urla di indignazione per l'inquinamento e ogni ingiustizia, scarpe stringate della tradizione per lui e camperos pitturati a mano per lei. In passerella 75 protagonisti di una moda colta e intollerante del lusso e della noia, di tutte le età, magnifici efebi e signori coi lunghi capelli bianchi, ragazze in microgonne di vernice nera con le cosce nude e signore agè di imperturbabile fascino. E poi lei Vivienne che alla fine prende il microfono in mano e arringa il suo pubblico, ammirato e devoto per la sua coerente visione del fashion, tra cartelli di sfida e mazzi di fiori. “Sette miliardi di persone non sanno - dice la Westwood - che l'universo è in cambiamento. L'homo loquax deve parlare e dire che la terra è la nostra casa. Sui vestiti ho disegnato dei segni che significano un mondo di speranza. C'è la minaccia che entro la fine di questo secolo rimarremo in 1 miliardo di persone - continua la stilista - gli scienziati sanno che accadrà ma non esattamente quando. Dite ai bambini la verità. Siamo attivisti, intellettuali che leggono libri. Combattiamo contro il sistema finanzario corrotto, contro il consumismo, contro i politici corrotti. La Brexit è un crimine - conclude Vivienne Westwood - cooperate, non tagliatevi fuori dal mondo!”.