Milano Fashion Week, la prima sfilata di United Colors of Benetton

Debutto in passerella con casting multietnico - come vuole la leggenda del brand - sotto la direzione artistica di Jean-Charles de Castelbajac

La sfilata di Benetton (LaPresse)

La sfilata di Benetton (LaPresse)

Milano, 19 febbraio 2019 -  Grande anteprima stasera per Milano Moda Donna che comincia domani con il primo defilè nella storia di United Colors of Benetton per la collezione del prossimo inverno maschile e femminile, sempre all'insegna del colore e della positività di pensiero che porta con sè.

Debutto in passerella con casting multietnico di ragazzi e ragazze dal mondo come vuole la leggenda del brand di Ponzano presieduto da Luciano Benetton che ha chiamato per questo evento-revival-rilancio Jean Charles de Castelbajac, stilista-artista francese di fama e di entusiasmo che in gioventù ha lavorato per Max Mara e Iceberg.

Ora, alla vigilia dei 70 anni, il marchese Castelbajac, re della maglieria allegra e a fumetti, si rimette in pista con questa collezione all'insegna della moda democratica perché alla portata di tutti, ma anche di alta produzione italiana come racconta la capsule da subito in vendita nei negozi, a Milano come a Londra. "C'è la t.shirt da 9 euro e il cappotto da 300 euro - racconta il direttore creativo - e vogliamo essere trasversali per età. Per prima cosa vorrei conquistare i Millennials e farli uscire dal fast fashion. Noi produciamo in Ungheria, Turchia, nei Balcani e da un po' siamo tornati a produrre in Italia, specie la maglieria che è molto diversa dalle felpe perchè ha creatività e punti nobili".

Prima dell'inizio della sfilata nel buio della sala ecco la voce dal backstage dello stilista che annuncia di voler dedicare questa prima passerella di UCB alla memoria di Lagerfeld. Poi parte la musica scelta da uno dei più importanti sound designer al mondo, Michel Gaubert, e il casting multietnico prende il via sulla passerella tra mantelle, stivali di piumino a righe multicolor sahariane di cotone, jeans scampanati, magliette con l'immagine di Topolino in ricordo degli anni d'oro di de Castelbajac che si è sempre molto ispirato ai fumetti.

Tante trolley, mille zaini portati in tutti i modi, cuffie di lana e guanti caldissimi, e in mezzo alla sala la celebrazione del lavoro e della fabbrica con l'installazione voluta da Oliviero Toscani con gli operai che lavorano per davvero alle macchine, che rammendano e fanno il controllo qualità,, cuciono e tagliano in diretta per il pubblico. "Il titolo di questo evento è Rainbow Machine - dice Jean Charles che saluta Luciano Benetton e ospiti come Diego Della Valle, Piero Lissoni, Simona Ventura - con tanti pezzi basici per la nuova era del marchio Benetton col rilancio del maxilogo simbolo di orgoglio e di fierezza per una storia che è anche un po' leggenda. Dove tutto è partito dalla fabbrica di maglie".