Emilio Pucci Junior, l'etica gioiosa della moda baby

Laudomia Pucci al Pitti Bimbo di Firenze presenta le novità. Linea prodotta e distribuita da Simonetta, a Jesi

Laudomia Pucci

Laudomia Pucci

Firenze, 18 gennaio 2019 -  "Il lusso oggi è la qualità e noi italiani in questo siamo maestri nel mondo". Non ha dubbi Laudomia Pucci, direttore della comunicazione e immagine del brand Emilio Pucci, fondato all'inizio degli anni Cinquanta dal celebre padre, oggi nel portafoglio del Gruppo LVMH di Bèrnard Arnault che lo controlla col 67% del capitale, mentre il restante è ancora nelle mani della famiglia Pucci, che abita sempre a Palazzo Pucci, in via de' Pucci numero 6. Qui stamani c'è stata una Colazione a Palazzo per presentare la bella collezione per il prossimo inverno di Emilio Pucci Junior, linea di abbigliamento e accessori per bambine e neonati prodotta e distribuita da Simonetta, a Jesi, azienda passata recentemente al gruppo Isa Seta guidato da Mila Zegna Baruffa

"Nessuno racconta del rispetto e dell'etica della moda italiana - continua Laudomia Pucci davanti agli abitini deliziosi nelle fantasie tratte dall'archivio della maison e mixate con le forme e i colori di oggi -. Noi non abbiamo mai bruciato gli abiti perchè nel nostro sistema nulla è da bruciare, la filiera del tessile abbigliamento è controllata e socialmente a posto, da sempre. Tuteliamo la salute di grandi e piccoli clienti. Perciò non diamo mai per scontato quello che il comparto italiano offre in termini di qualità e di sostenibilità. Il vero ready to wear che nasce e si produce in Italia non ha rivali. Ora gli americani - continua Laudomia Pucci nelle antiche sale del Palazzo Pucci dove si è svolta la presentazione della collezione baby nell'ambito di Pitti Bimbo edizione numero 88 - hanno cominciato a lodare le loro produzioni come socialmente sostenibili, e io penso che sia un po' raccontare la storia dell'acqua calda. Noi non siamo mai andati a produrre in Bangladesh! dove i bambini di 8 anni lavorano già".