Giovedì 18 Aprile 2024

Il melodramma di Mina, innamorata pazza

Esce il nuovo album, il figlio Massimiliano Pani: “Un disco feuilleton”. Le collaborazioni con Blanco, Cammariere e Avitabile

"Ti amo come un pazzo', il nuovo album-fotoromanzo di Mina

"Ti amo come un pazzo', il nuovo album-fotoromanzo di Mina

Per Mina la malinconia è un vuoto dell’anima da esorcizzare con quel “parappappa” che impiglia tra sentimenti virati consapevolezza del nuovo album Ti amo come un pazzo. Violini d’autunno che feriscono il cuore, avrebbe detto Verlaine col pensiero all’implacabile scivolare del tempo e al suo carico di memorie ondulate. “Sicuramente il filo che lega queste dodici nuove canzoni è quello”, conviene Massimiliano Pani, che nel tradurre il pensiero materno parla pure di disco-feuilleton, di album-fotoromanzo suggerito già dalla copertina di Mauro Balletti formato Bolero Film. “Magari c’è lo scherzo di un brano come L’orto, ma, nella scelta dei pezzi, Ti amo come un pazzo è un disco di melodramma, uno dei rari episodi della discografia di Mina ad avere una sua omogeneità. D’altronde la canzone d’amore è questo… ogni tanto magari si ride, ma poco”

Sono passati quattro anni dal progetto in condominio con Fossati e la Signora torna con una raccolta di canzoni che spazia dalla “spina rinto o core” della Don Salvatò di Enzo Avitabile, una lettera a Dio che canta in buon napoletano, alla “pioggia di stelle” della Tutto quello che un uomo di Sergio Cammariere. Anche se a far parlare in queste settimane è stato soprattutto l’incontro con Blanco di Un briciolo di allegria. “Blanco è venuto col suo produttore Michelangelo ad incidere a Lugano – racconta Pani – Anche se in questo caso è lei ad entrare nel mondo di Blanco e Michelangelo, non il contrario. Lei fa il direttore artistico di sé stessa e ascolta tutto quello che le arriva sulla scrivania, vale a dire 5-6mila pezzi l’anno. E siamo in arretrato di tre anni. L’ironica ode alla verdura de L’orto, ad esempio, ci era stata mandata da Mattia Lezi (suo autore con Matteo Santarelli - ndr) prima ancora di presentarla a X-Factor”.

Registrando e accantonando nuovi pezzi, sembra che la Signora abbia in archivio materiale già pronto per sette-otto album. “Sarebbe bello farne un altro disco con Fossati, ma credo che lui non abbia voglia – ammette Il Figlio – Ivano, però, è stato molto bravo nel comporre tutti quei bei pezzi rapidamente, penso però che sia finita lì”.

L’esperienza con Blanco, arrivata a disco già praticamente chiuso, dice che nel caso della Signora sarebbe un errore ipotecare il futuro. “Dal giorno in cui Mina ha detto ‘Cambia la tv? Bene, faccio altro’, ha iniziato una destrutturazione e una ristrutturazione del proprio lavoro simile a quella della propria immagine offerta poi dalle copertine di Balletti – prosegue Pani – Ed è incredibile come un’artista che non va in tv da 47 anni, non fa concerti da 45 e non comunica coi social, goda ancora di così tanta attenzione in Italia come in America Latina”.

Ti amo come un pazzo rinnova pure il sodalizio della Tigre con Ferzan Özpetek il quale, dopo aver utilizzato un primo assaggio di questo album quale Buttare l’amore nella sigla della serie Le fate ignoranti trasmessa da Disney+, ha scelto Povero amore per l’annunciatissimo Nuovo Olimpo in arrivo su Netflix. “Ho la grande fortuna di avere uno scambio d’idee continuo con Mina, a cui spesso sottopongo le sceneggiature sapendo che saprà individuarne subito pregi e difetti – dice il regista – In questi anni si è rivelata una delle persone più importanti della mia vita: tre anni fa le ho mandato un’anteprima del mio ultimo romanzo Come un respiro sul telefonino alle 14 e alle 19 l’aveva già finito di leggere. Mi ha scritto: è una bomba. Ed effettivamente poi in libreria è andato molto bene. Così ora, quando mi succede qualcosa di particolare, la prima cosa che mi salta alla mente è: cosa ne direbbe Mina, cosa ne penserebbe? Ora la chiamo e le chiedo consiglio”. Ovviamente i due hanno parlato pure della colonna sonora di Nuovo Olimpo. “Le ho inviato la sceneggiatura dicendole che avevo scelto Povero amore e lei, perché non mi sentissi vincolato dalla nostra amicizia, mi ha pure detto: Ferzan, guarda che puoi sempre cambiare idea”.

Özpetek rivela di aver inserito tra le musiche della sua nuova fatica pure un classico della cantante cremonese di cui si rifiuta però di fornire le generalità, perché l’uscita di un nuovo film è fatta anche di mistero. Ma il pensiero vola a Sanremo e al primo trailer del film dato in pasto al popolo del Festival con Vorrei che fosse amore in sottofondo, strappando un tenero sorriso.

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