Venerdì 20 Giugno 2025
REDAZIONE MAGAZINE

Milo Infante: "Ore 14 di sera, la mia sfida"

Per il giornalista quattro appuntamenti su Raidue "Una scommessa, da affrontare col solito rigore" .

Per il giornalista quattro appuntamenti su Raidue "Una scommessa, da affrontare col solito rigore" .

Per il giornalista quattro appuntamenti su Raidue "Una scommessa, da affrontare col solito rigore" .

"Precisa, puntale ed equilibrata": queste sono le tre caratteristiche che secondo Milo Infante dovrebbe avere una buona informazione. Il giornalista Rai, che dal 2020 conduce il talk di cronaca nera Ore 14 (Raidue), è pronto per una nuova sfida: a partire da giovedì la trasmissione approderà in prima serata con quattro appuntamenti, che vanno a consolidare una stagione particolarmente fortunata in termini di ascolti.

Infante, a che cosa è dovuto tutto il successo di Ore 14? "Credo che dipenda dal tipo di narrazione che proponiamo. C’è la falsa convinzione che chi fa programmi di cronaca nera o di inchiesta ottenga necessariamente dei buoni risultati. Non credo sia così. Il nostro successo dipende da una narrazione che cerca di essere precisa e puntuale: niente voli pindarici, nessun peso a tesi non sostenibili. C’è bisogno di rigore. Ore 14 cerca di darlo, mentre in altri programmi si tende a rendere tutto più romanzato o a navigare nel torbido".

Che cosa aspettarsi dai quattro appuntamenti serali? "Come sempre una cronaca stretta. Se qualcosa accade alle 14.05, compatibilmente con il lavoro delle agenzie, noi siamo in grado di sviluppare la notizia dal momento in cui viene diffusa. Da un lato dunque le notizie giornaliere e dall’altro le storie più note, i casi di cui si parla molto in questo periodo come quello di Rimini, quello Resinovich o il delitto di Garlasco".

Sarà uno spazio di conduzione diverso da quello di uno show pomeridiano, oltre che una diversa fascia di pubblico… "Onestamente, non mi aspetto un gran risultato in termini di ascolti. Abbiamo una media di spettatori vicino al milione, ma è possibile che portare Ore 14 in prima serata non funzioni. Dico questo perché è una fascia oraria in cui sette giorni su sette ci sono programmi di approfondimento di cronaca nera, in particolare dopo gli sviluppi del delitto di Garlasco. Noi arriviamo per ultimi. Quello che possiamo sperare è di avere un’accoglienza calorosa, ma indipendentemente da ciò noi lavoriamo per il pubblico e non per i risultati. Se questa nuova proposta non funzionerà ci faremo un esame di coscienza per capire dove abbiamo sbagliato".

In che cosa consiste per lei un buon servizio pubblico? "In un’informazione equilibrata. Credo che questa non vada forzata. Non bisogna scavare nel torbido, nel mondo di mezzo di sesso e sangue. Il servizio pubblico non deve spiare dal buco della serratura. Non ha senso utilizzare testimonianze morbose".

Quali sono i contenuti sociali e culturali sui quali merita di essere posto un accento in questo periodo? "La risposta è molto semplice: noi dobbiamo cercare di aiutare i telespettatori, i giovani, gli anziani, le famiglie, a comprendere la società e i suoi pericoli. Penso alle truffe agli anziani, al cyber bullismo o al revenge porn: tutti fenomeni molto recenti, da rendere noti, in modo da dare la possibilità a tutti, nessuno escluso, di essere più consapevoli e poter agire di conseguenza".

Elena Burigana